L'Inghilterra ha deciso di abbandonare l'Unione Europea e in seguito a tale decisione è stata iniziata la procedura definita come Brexit; tale procedura però richiede l'esplicitazione di precise condizioni, sia da parte degli stati membri, che da parte dell'Inghilterra. I 27 stati membri che restano hanno definito delle condizioni alle quali l'Inghilterra deve sottostare per poter effettuare la procedura della Brexit.

Le condizioni poste dagli stati comunitari

Tra le condizioni poste dagli stati comunitari c'è la necessità da parte dell'Inghilterra di pagare il conto per tale decisione, infatti lo scopo degli stati comunitari è quello di mantenere buoni rapporti con l'Inghilterra, cercando però in primis di difendere i propri interessi.

Anche in Italia c'è una questione estremamente importante; il trattamento che sarà riservato ai cittadini italiani residenti all'estero. Infatti la paura è che con la Brexit, alcuni diritti acquisiti dai cittadini italiani all'estero possano essere lesi. Comunque per il premier Gentiloni, la questione avrà un ruolo fondamentale all'interno dei negoziati per l'uscita dell'Inghilterra dall'Unione Europea.

La risposta della premier inglese Theresa May alle condizioni degli Stati Membri

Le condizioni poste fagli Stati Membri per la Brexit, però non convincono la premier May, la quale vuole difendere gli interessi del proprio Stato, cercando di mantenere dei buoni rapporti con l'Unione Europea. Infatti la premier inglese May rifiuta alcune di queste condizioni, liquidandole solo come posizioni negoziali e ad una nota testata giornalistica inglese (il Telegraph) la May ribadisce le proprie priorità all'interno della Brexit: la prima riguarda il mantenimento del libero mercato senza dazi, la seconda riguarda invece la fine delle giurisdizioni delle corti europee, l'ultima priorità riguarda la fine della libera circolazione dei migranti.

La risposta degli Stati Membri

Secondo gli Stati Membri la premier britannica May chiede troppo: sarebbe infatti impossibile riuscire a garantire un libero mercato senza dazi e, contemporaneamente, terminare la libera circolazione dei migranti, senza contare il fatto che per l'Inghilterra non è una priorità il mantenimento dei diritti acquisiti dei cittadini europei che risiedono in Inghilterra.

E' molto probabile che la premier May preferisca rinunciare al libero mercato senza dazi, piuttosto che accettare la libera circolazione dei migranti. Il timore che resta è quello di una rottura tra l'Inghilterra e gli Stati Membri, che porterebbe ad una "hard brexit".