Gli Stati Uniti, con l’intento di annientare un dedalo di tunnel dove erano asserragliate forze dell’Isis in Afghanistan orientale, hanno fatto esplodere per la prima volta la bomba moab: Massive Ordnance Air Blast, conosciuta anche come “Mother of all bombs”, “madre di tutte le bombe”. Ad annunciarlo è stato il portavoce della Casa Bianca Sean Spicer proprio all’apertura del briefing quotidiano confermando che gli Usa hanno colpito l’Afghanistan con la Moab.

L’ordigno, operativo dal 2003, è tra i più potenti mai costruiti negli Stati Uniti, ha un peso di 10 tonnellate.

Una bomba guidata in grado di generare devastanti onde d’urto a causa dell’esplosivo ad alto potenziale di cui è dotata. Distrugge tutto ciò che incontra nel raggio di centinaia di metri e, proprio per questo, è anche considerata un’arma psicologica. Il notevole peso della bomba non consente il normale sganciamento dai bombardieri. Parte infatti da un MC–130 ed è dotata di un carrello e un sistema di guida satellitare GPS.

Una bomba, ma anche un messaggio

Una bomba particolare che non viene certo utilizzata per normali combattimenti, ma, più verosimilmente, per stanare truppe e arsenali molto ben protetti. In questi casi, infatti, viene affiancata dalle “bunker buster” bombe in grado di superare qualsiasi ostacolo ed esplodere all’interno dei bunker.

Ma è proprio l’effetto psicologico di questa madre di tutte le bombe a far ipotizzare che il Pentagono stia tentando di mandare un messaggio ben preciso anche ad altri nemici. In particolare, la Corea del Nord ha disseminato, lungo una fitta rete di gallerie e cunicoli, vere e proprie installazioni bunker che contengono ingenti quantitativi di armi e che minacciano Seul.

In passato, da diverse fonti, si era anche ipotizzato che gli Usa avrebbero potuto utilizzare la Moab per distruggere i diversi impianti nucleari iraniani nascosti, appunto, in zone sotterranee o mimetizzati e protetti dai fianchi delle montagne. Il messaggio, quindi, potrebbe essere diretto anche a Teheran.

Una nuova guerra chirurgica?

Il portavoce della Casa Bianca ha anche tenuto a sottolineare che sono state prese tutte le precauzioni necessarie al fine di non causare vittime civili o qualsiasi altro danno collaterale.Una nuova “guerra chirurgica è alle porte”? Ancora nulla di certo, ma gli scenari geopolitici e le dichiarazioni dei Capi di Stato non fanno certo ben sperare per un futuro di pace.