Candidature per le elezioni presidenziali di maggio 2017 in Iran

Ad una settimana dal Forte terremoto nel Nordest dell'Iran di magnitudo 6.1, l'appuntamento alle urne per i cittadini iraniani è riservato al 19 maggio 2017. L'elenco definitivo dei candidati che saranno giudicati idonei sarà annunciato dal ministero degli Interni, presso il Consiglio dei guardiani della Costituzione, entro il 27 aprile, mentre la campagna elettorale comincerà ufficialmente il 28 aprile e terminerà il 17 maggio. Nel primo giorno di registrazione dei candidati presidenziali, al ministero degli interni è giunta la candidatura inaspettata dell'ex presidente conservatore iraniano Mahmoud Ahmadinejad, come è stato riferito dall'agenzia ufficiale iraniana Irna.

Egli è stato il sesto presidente della Repubblica islamica dell'Iran dal 3 agosto 2005 al 3 agosto 2013. Alla candidatura per le elezioni che si terranno a maggio 2017, si sono presentate 126 persone complessivamente di cui 6 sono donne. E' stata una decisione inaspettata quella dell'ex presidente iraniano Moahmoud Ahmadinejad in quanto lo scorso 5 aprile aveva dichiarato apertamente, nel corso di una conferenza stampa, che durante le elezioni presidenziali di quest'anno avrebbe sostenuto la candidatura di Hamid Baghaie, che è stato il suo ex vicepresidente durante i due mandati dal 2005 al 2013. Al momento, nonostante non abbiano ancora registrato i loro nomi, le altre due figure di spicco che si sono presentate per rivestire la carica presidenziale sono il presidente uscente, Hassan Rohani, e il custode del Santuario dell'Imam Ali Reza, Ebrahim Raesi.

La situazione è molto delicata in quanto la Siria, la Russia e l'Iran n questo momento sono in rapporti decisamente freddi con gli Stati Uniti.

Le elezioni presidenziali in Iran nel 2009

E' doveroso ricordare che al termine delle elezioni presidenziali del 2009, che hanno visto la vittoria di Mahmoud Ahmadinejad, sono state moltissime le contestazioni per tale vittoria.

Infatti, fin da subito sono arrivate le lamentele da parte di Mehdi Karrubi, un politico e chierico sciita iraniano e il riformista conservatore Mir Hosein Musavi. I due politici hanno a lungo parlato di falsificazione dei risultati elettorali opponendosi alla proclamazione dei risultati. Sono inoltre seguite delle manifestazioni di piazza nei giorni successivi alla proclamazione che sono state represse nel sangue.

Dal momento in cui la repressione è iniziata moltissime foto, filmati e post sono stati pubblicati in tantissimi social media (Facebook, Twitter) dando la possibilità al mondo di conoscere in tempo reale la situazione politica in cui si trovava l'Iran in quel momento, malgrado la censura repentina che il regime ha tentato d'imporre a tutti i livelli.