Che Matteo Renzi fosse in testa fra gli iscritti del Pd era più che una certezza. Le incognite sulla strada per le primarie Pd erano sicuramente altre: il distacco degli altri contendenti e verificare se Michele Emiliano avrebbe superato lo sbarramento del 5% per essere ammesso a correre alle primarie 2017.

I numeri confermano che il Segretario uscente è ancora il leader incontrastato nel Partito Democratico e, nonostante le polemiche degli ultimi mesi, Matteo Renzi è a tutti gli effetti l'uomo forte del suo partito.

Renzi al 68%, Orlando poco sopra il 25%. Michele Emiliano si ferma al 6%

I numeri sono una classifica senza appello. Matteo Renzi vince in maniera netta questa prima fase del Congresso Pd. La sua marcia iniziata con le dimissioni da Segretario Pd ha incontrato sul cammino notevoli ostacoli. Prima gli scossoni giudiziari che lo hanno colpito indirettamente per il coinvolgimento come indagati del padre e del Ministro Luca Lotti nella maxi inchiesta sugli appalti Consip, poi la scissione di una parte della minoranza del partito che ha dato vita al Movimento Democratici e Progressisti. Il risultato dei congressi nei circoli Pd è una notevole boccata d'ossigeno che restituisce smalto ad un'immagine che rischiava di essere irreparabilmente sbiadita dalle pesanti polemiche concentratesi attorno alla sua figura.

Polemiche dagli avversari

Intanto dal territorio arrivano le prime reazioni. Dalla Sardegna, dove si alimentano polemiche sul tesseramento Pd delle ultime settimane, al Salento dove è stato annullato il risultato del Congresso di Cupertino, alla Sicilia dove si denunciano presunte irregolarità nell'accesso al voto. A Catania in particolare i sostenitori di Andrea Orlando denunciano che avrebbero votato 400 persone che non erano in possesso della tessera Pd.

Secondo il Segretario regionale siciliano Raciti però, sarebbe tutto assolutamente regolare. La sensazione è che però, le denunce di queste ore possano sfociare in un dibattito che rischia di apparire all'esterno come l'ennesimo balletto di polemiche sterili che hanno sfiancato non solo gli elettori del Pd ma in generale l'opinione pubblica italiana.

A questo punto per Matteo Renzi la strada per ritornare ad essere Segretario del Partito democratico appare in discesa. Si tratterà di stabilire se alla fine di questa stagione congressuale Renzi potrà ritrovare l'unità di ciò che resta del Pd o se dovrà rivedere l'intero assetto del Partito in vista delle elezioni amministrative del prossimo giugno ma soprattutto per essere pronti alle elezioni politiche, qualunque sarà la data.