Il Parlamento Europeo ha approvato oggi, a Strasburgo, la risoluzione che detta le linee guida per i negoziati con il Regno Unito nel dopo Brexit. La mozione, avallata con 516 voti a favore, 50 astenuti e 133 contrari, pone tra le priorità la salvaguardia dei cittadini, sia europei sia britannici. La seduta parlamentare fa seguito all'attivazione dell'Articolo 50 da parte del Governo inglese e della Premier Theresa May, lo scorso 29 Marzo.

Brexit, le linee guida dell'UE per i Negoziati

Il presidente della Commissione Europea Claude Juncker ha dichiarato che ci sono più punti di concordanza che di divisione, perciò i negoziati saranno portati avanti "in spirito di amicizia e apertura, non di ostilità".

I principi generali e le linee guida stabilite per i nuovi accordi con il Regno Unito, al di fuori della membership europea, prediligono un approccio graduale, suddiviso in diverse fasi.

Prima di sedersi attorno a un tavolo, dovranno infatti essere sottoposti i primi piani di previsione finanziaria post-Brexit, unitamente all'impegno delle parti nel rispettare le tempistiche previste dall'Articolo 50 del Trattato di Lisbona.

Tra i punti focali della mozione, troviamo inoltre:

  • un tempo massimo di tre anni per la transizione, supervisionato dalla Corte di Giustizia europea;
  • un trattamento "paritario e reciproco" per cittadini britannici ed europei;
  • condizioni specifiche perché il Regno Unito possa aderire a programmi commerciali e ambientali Europei;
  • la rimozione delle sedi di Londra della European Banking Authority e la European Medicines Agency
  • l'adempimento agli obblighi finanziari per l'uscita dall'Unione.

Le reazioni di Europa e Regno Unito

Soddisfazione è stata espressa dal neo-eletto presidente del Parlamento Antonio Tajani, che ha fortemente voluto la mozione, appoggiata dai gruppi Ppe, S&D, Alde, Verdi e Sinistra unitaria.

"Dall'Europa, un messaggio chiaro: l'interesse dei cittadini è la nostra prima priorità. Un'uscita ordinata e condotta in buona fede è nell'interesse sia dell'Unione europea sia della Gran Bretagna", ha dichiarato Tajani.

Il capo negoziatore della Commissione Europea per la Brexit Michel Barnier prospetta "un accordo non contro ma con il Regno Unito" e pone l'accento sugli obblighi che restano da adempiere.

"Non cercheremo di punire il Regno Unito - ha affermato, di fronte alla sessione parlamentare - chiederemo di pagare quello per cui si è impegnato come Stato membro."

Posizione forte e decisa, quindi, dal fronte europeo, seppure aperta al dialogo.

Da Nigel Farage, promotore della Brexit, arrivano invece parole dure.

Il Leader dello UKIP accusa di voler imporre condizioni inaccettabili per il Regno Unito e parla di un ricatto al pari della "mafia", nonostante la votazione sia stata appoggiata anche da alcuni gruppi alleati al partito conservatore inglese.