Nessuno riesce a capire cosa sta succedendo in Venezuela. Il Tribunale Supremo di Giustizia prima dichiarò che voleva assumere tutti i poteri del Parlamento, dopo il Procuratore generale ha detto che non era d’accordo, e il Tribunale fece marcia indietro, annullando la prima decisione. Secondo il giornalista ed scrittore venezuelano, Rafael Osio Cabrices, “il regime di Maduro ha fatto un autogolpe di Stato che in parte è riuscito male. Ha fatto marcia indietro (con tutto lo show dell’impasse costituzionale che si è risolto nel Consiglio di Sicurezza con Maduro) nei due punti che hanno prodotto quella reazione internazionale così forte: la perdita di immunità parlamentaria e il sequestro delle funzioni dell’Assemblea nazionale da parte del TSJ.

Hanno cancellato due decisioni, con lo quale cercano di calmare la pressione esterna (vediamo cosa succederà, io penso che il male è fatto e che il regime è indifendibili)”.

In un post pubblicato su Facebook, l’ex direttore della rivista settimanale spiega che “l’autogolpe è riuscito in parte male perché provocò una pressione esterna sufficientemente forte per retrocedere in questi due aspetti. Ma anche perché ha messo in evidenza la frattura dentro del chavismo con le dichiarazioni di Luisa Ortega, che come dice Guillermo Aveledo Coll, sono le più forti dal 2002. Da questo episodio resta: Di questo episodio resta anche questo: oltre a mostrarsi come una dittatura, il regime venezuelano si è dimostrato come un governo che non gode dell’unità interna che aveva ai tempi di Chávez”.