Il 16 maggio ricorre la celebrazione della Giornata Internazionale della Resistenza rom e Sinti. Pochi, pochissimi infatti sanno che moltissimi parteciparono alla lotta per la Liberazione insieme ai partigiani e antifascisti. Il 16 Maggio 1944, circa 6.000 tra uomini, donne e bambini Rom e Sinti internati nel campo di Auschwitz-Birkenau, vennero a conoscenza tramite la Resistenza Interna che durante la notte sarebbero stati tutti condotti nelle camere a gas. Decisero quindi di organizzarsi, creando armi improvvisate da pezzi di legno, metallo, pietre, e ogni altro materiale che riuscissero a trovare e all'arrivo delle SS scatenarono la coraggiosa rivolta.

In questo modo riuscirono a far fuggire le guardie che si diedero alla ritirata e rimandarono l'esecuzione per diversi mesi.

Il 16 maggio è stato dunque scelto come data simbolica della Resistenza Romanì. Ma questa data vuole anche ricordare il porrajmos ("grande divoramento", "devastazione"), il genocidio nazista: rom e ebrei erano i due gruppi perseguitati per basi razziali. Si stima che nei campi di sterminio nazisti morirono tra i 220.000 e i 500.000 rom e sinti. La memoria, nel nostro paese, si sa, è corta. Lo scorso 25 aprile, giornata storica della resistenza, a Roma rom e sinti hanno sfilato a fianco a partigiani e antifascisti perché la memoria storica non venga oscurata e venga ricordato il loro contributo alla Resistenza e le sofferenze patite dal loro popolo.

La popolazione più discriminata d'Europa

Seconda una ricerca condotta dal Pew Research Center, la popolazione Rom sarebbe la minoranza più discriminata d'Europa. E non è tutto: gli italiani sarebbero i più razzisti. L'Italia può "vantare" il primo posto tra tutti i paesi europei in quanto ad odio razziale verso i rom. L'86% degli intervistati, infatti, ha espresso giudizi e sentimenti negativi verso questa popolazione.

Questo significa che solo 9 su 100 italiani intervistati li vedono positivamente.

Le discriminazioni e i pregiudizi contro Rom, Sinti e Camminanti sono dunque diffusissime in Europa. Queste si concretizzano nella negazione dei diritti civili, politici, sociali, culturali ed economici. Il mondo della politica e dell'informazione soffiano quotidianamente sul fuoco dei pregiudizi, alimentando pericolosamente la fiamma dell'odio razziale.

Gli hate speech contro queste popolazioni sono all'ordine del giorno, peggiorano la percezione pubblica di queste popolazioni portando spesso ad episodi di tragica violenza. Basti pensare al terribile episodio di odio razziale avvenuto a Roma circa una settimana fa, in cui tre sorelle rom hanno perso la vita nell'incendio di un camper.

Anche il comitato dei diritti umani dell'Onu lo scorso marzo a Ginevra si è dimostrato preoccupato per quanto riguarda l'integrazione dei Rom e Sinti in Italia, in particolare per quanto riguarda i discorsi di odio, i crimini di natura razzista e la sistematica segregazione delle comunità rom e sinti (in particolare nella città di Roma). Ha chiesto dunque allo Stato Italiano di evitare gli sgomberi e la creazione di campi segregati e portare avanti politiche di inclusione sociale.

FAGIC lancia una campagna per denunciare gli episodi di odio razziale: #RomaniResistance

FAGIC, la Federazione delle Associazioni Gitane della Catalogna, un'associazione con sede a Barcellona che si batte per i diritti della popolazione gitana in Spagna e in Europa, ha lanciato una campagna per la giornata del 16 Maggiodal titolo #romaniresistance #yoResisto. Nella giornata di oggi, FAGIC invita a condividere e denunciare nei vari social networks episodi di razzismo o antigitanismo che abbiamo visto o vissuto, accompagnati dalle tag #RomaniResistance #yoResisto.

Anche nel nostro piccolo possiamo portare avanti piccoli grandi atti di resistenza quotidiana contro i pregiudizi e il razzismo in ogni sua forma.