8 giugno. Sarà questa la data in cui verrà votato il programma di governo della favoritissima Theresa May nel Regno Unito e che sarà incentrato su particolari novità per contrastare le elites. Vediamo nel dettaglio i punti del suo manifesto.

Hard Brexit e cos'altro?

Toni piuttosto aspri da parte della premier conservatrice, intenta ad annunciare una serie di tagli al cosiddetto welfare statale e per proporsi come leader della classe lavoratrice inglese. Sono state dettate regole severe per l'immigrazione, la Brexit e le pensioni. Prima tra tutte le misure interessate dal suo programma è quella che riguarda il saldo migratorio.

May pretende di mettere ordine a quelle che sono le regole che normano il sistema dell'accesso nel Regno Unito e si propone come obiettivo quello di riportare il numero degli ingressi al di sotto della soglia annuale di 100.000 - diversamente da quanto accaduto con i 7 anni precedenti di governi Tory.

Ulteriore punto di attrito riguarda la tassa per l'assunzione di lavoratori extra-UE, della quale è stato già annunciato un congruo aumento. Lo scenario quindi cambierà drasticamente dato che, allo stato dell'arte, le imprese che intendono assumere lavoratori provenienti da paesi al di fuori dell'Unione Europea, sono costrette a versare una tassa annuale di poche centinaia di euro se piccole e di poco più di un migliaio di euro se medio-grandi.

E' chiaro che il tema dell'immigrazione è strettamente collegato a quello della Brexit, di cui si continua a parlare in modo vivace ancora adesso. Con statistiche alla mano, il saldo migratorio dell'anno precedente fino al mese di settembre 2016 è stato di 273mila persone, sottraendo dalla quota degli entranti quella degli uscenti.

Tagli al welfare

Viene proposto anche un riordino severo di regole sul sistema del benessere, incentrate sull'eliminazione di diversi benefits concessi ad oggi ai pensionati le cui risorse serviranno a finanziare diversi interventi per l'assistenza pubblica (ma probabilmente in altre direzioni). Si vuole contrastare quindi il precedente piano elaborato dai laburisti partendo proprio dagli anziani.

Non sono mancate le polemiche, dato che le testate giornalistiche più importanti del Regno Unito, quali il Guardian e il Times, hanno evidenziato gli effetti che un programma di governo del genere potrebbe portare: una forte compressione di diritti in sfavore della cd. "middle class" - classe media di lavoratori in via d'uscita e pensionati, per l'appunto.