SI è concluso a Roma, nella giornata di domenica 14 maggio, il 30° congresso nazionale del Partito Liberale Italiano. La manifestazione si è protratta per 3 giorni, iniziando venerdì 12 maggio. Quello appena concluso è stato un congresso a cui hanno partecipato 326 delegati nazionali, e in cui i Liberali hanno voluto esprimere sensazioni positive per il futuro del loro partito.

Il congresso, è stata anche un’occasione per celebrare i 20 anni dalla ricostituzione del partito, nel 1997, dopo i durissimi colpi subiti dall’inchiesta mani pulite, che aveva coinvolto alcuni dei suoi esponenti di spicco dell’epoca.

Verso un cambiamento epocale

Verso un cambiamento epocale e senza alcuna nostalgia. Con questo motto si è animato il congresso del Partito Liberale Italiano, il cui tema era: "Insieme per la libertà", e che ha visto la partecipazione di affermati politici del nostro paese ad iniziare dalla terza carica dello stato, l'onorevole Laura Boldrini, che ha portato il suo saluto all'assemblea. Oltre la Presidente della Camera dei deputati, sono intervenuti anche Romani e Brunetta di Forza Italia, Giorgetti della Lega Nord e Stefano Parisi .

Naturalmente gli interventi più attesi sono stati quelli dei padroni di casa: il segretario nazionale Giancarlo Morandi, il presidente Stefano De Luca e la senatrice Cinzia Bonfrisco, rappresentante del PLI al Senato.

Estremamente graditi alla platea sono stati anche gli interventi dell’esponente radicale Rita Bernardini, che ha ribadito la comunanza di temi sociali con i liberali; di Gaetano Quagliariello e di Giorgia Meloni, che ha avuto il sostegno del PLI nella sua candidatura a sindaca di Roma.

A proposito di Roma, il segretario Morandi ha ricordato come l’1% conquistato dal partito alle ultime comunali sia stato un risultato che li abbia messi davanti ai Verdi, a Storace e ai Socialisti, ed ha ribadito che il PLI è tutt’oggi convinto della scelta di aver appoggiato Giorgia Meloni nella sua corsa alla fascia tricolore capitolina.

Il presidente De Luca ha naturalmente dettato la linea del Partito, che vuole porsi come forza di Centro Destra, lontana dai populismi e dal partitismo personale, inserendosi come movimento positivo e propositivo per rimettere in moto il paese.

Un eredità pesante

Oggi il PLI si presenta in Italia come una forza piccola, ma in passato è stato un partito di estremo peso, che ha partecipato a numerosi governi della prima repubblica, espresso vari ministri e un presidente del senato, Giovanni Malagodi. Ma non solo, al PLI sono appartenuti i primi due presidenti della Repubblica: De Nicola ed Einaudi. Proprio Einaudi, insieme a Benedetto Croce, è stato artefice della nascita del partito in Italia.