Pochi credevano che Emmanuel Macron ce l’avrebbe fatta a diventare presidente della Francia. Al ballottaggio del 7 maggio con Marine Le Pen, candidata del Font National, Macron ha vinto con circa il 65 per cento dei voti. Si tratta della seconda vittoria più ampia nella storia della V Repubblica, dopo quella di Jacques Chirac contro Jean-Marie Le Pen, padre di Marine, nelle elezioni presidenziali dell’anno 2002.

La gioia dell’Europa (e di Angela Merkel)

La vittoria di Macron ha regalato un respiro di sollievo all’Europa. Il programma del candidato di En Marche!

sembra volere rispettare quelli che sono i principi fondamentali dell’Unione europea e la zona euro.

Prima tra tutti a festeggiare il trionfo di Macron è il cancelliere Angela Merkel: “Auguri di cuore a Macron. La sua vittoria è una vittoria per un’Europa più unita”, ha affermato il portavoce della Merkel, Steffen Seibert. Sono arrivati anche gli auguri del premier britannico, Theresa May, e del premier italiano Paolo Gentiloni.

La festa al Louvre (con Enrico Letta)

Marine Le Pen ha telefonato a Macron per accettare la sconfitta e augurare in bocca al lupo al nuovo presidente francese. Per l’editorialista Riccardo Ruggeri, il quadro emerso da queste elezioni è una nuova Francia “66 per cento banchieri, 34 fascisti”.

All’annuncio di “Macron presidente!” trasmesso dalla televisione francese, circa 5mila persone radunate nei dintorni del Louvre di Parigi hanno cominciato a festeggiare. Tra loro c’era anche l’ex premier italiano, Enrico Letta, che ha postato un selfie su Twitter con il testo: “Ha vinto l’Europa! Bellissimo essere qui in mezzo all’entusiasmo dei sostenitori di Emmanuel Macron al Louvre”.

Quella voglia di non aspettare

L’ex ministro dell’Economia, aveva un passato strettamente legato all’impopolare governo di François Hollande. Noto banchiere, ricordato per il lavoro svolto alla Rothschild, quest'uomo di 40 anni si è lanciato da solo nella corsa verso l’Eliseo con un suo partito, En Marche!, fondato un anno e mezzo fa.

Dopo gli studi in Filosofia (Macron è specializzato in Hegel e Machiavelli), il nuovo presidente francese ha studiato Matematica e Finanza. Ha studiato all'Ecole Nationale d'Administration (Ena), la scuola di formazione della classe dirigente francese e si sperava insegnasse alla London School of Economics. Poi è arrivata la passione per la politica.

Soprannominato il “Mozart delle Finanza” per il suo passato da pianista professionista, Macron ha studiato musica al Conservatorio d’Amiens.

Gli esperti gli consigliavano di fare esperienza come deputato, sindaco o consigliere prima di avventurarsi nelle elezioni presidenziali. Lui però non ha voluto aspettare. Attendere non è mai stata una sua prerogativa.

Aveva le idee chiare Macron. Quando un giorno Alain Minc, uomo dell’establishment francese, gli chiese cosa avrebbe fatto tra 30 anni, il neo presidente francese ha risposto: “Sarò presidente della Repubblica”. E ci è riuscito. Secondo lui è il momento di cominciare a difendere l'Europa e tornare ad essere una regione civilizzata. Con il suo arrivo all'Eliseo, ha detto, in Francia è il momento della speranza. Riuscirà però il Mozart della finanza a rimettere in piedi l’economia, a ridare sicurezza ad un Paese sotto l’attacco jihadista e a fare credere di nuovo al progetto europeo? L'unico dato certo è che, come in Spagna, Islanda, Olanda e Austria, anche in Francia la vera sconfitta è la retorica populista.