Kim Jong-un e quel talento per la diplomazia. Naturalmente è un'affermazione ironica ed in realtà ci sarebbe poco da sorridere. Stavolta non è una 'bufala', tra le tante che hanno alimentato alcune leggende metropolitane sul regine nordcoreano. Pyongyang aveva annunciato la sua partecipazione al meeting internazionale sulla Via della Seta, sul tema "Una cintura, un percorso", che prende il via oggi a Pechino. Alla luce delle affermazioni della rappresentante diplomatica Choe Son-hui, che aveva manifestato una possibile apertura nei confronti di Washington, la presenza in Cina del ministro degli esteri di Pyongyang, Kim Jeon-jae, era vista da molti come un'occasione di dialogo tra due storici alleati, Cina e Corea del Nord, il cui rapporto si è deteriorato da tempo.

La richiesta di Washington

La Corea del Nord ad un meeting sulla cooperazione internazionale, alla luce dell'evidente crisi e della pressione della comunità internazionale nei confronti del regime di Kim Jong-un a causa dei continui test missilistici? Una contraddizione evidente per la quale l'ambasciata americana in Cina aveva inviato una nota al ministero degli esteri di Pechino con una precisa richiesta. Washington si opponeva decisamente alla partecipazione della delegazione nordcoreana al forum, al quale hanno già annunciato la propria presenza una trentina di capi di Stato tra cui il presidente russo Vladimir Putin. Qualcuno aveva considerato eccessivo l'ostracismo statunitense, alla luce degli spiragli che sembravano farsi largo a nord della penisola coreana.

Spiragli che si sono immediatamente chiusi con il missile lanciato dal regime di Pyongyang che si è inabissato nel Mare del Giappone, insieme alle già scarse possibilità di un negoziato. Quella della Corea del Nord è una provocazione gravissima che merita una punizione esemplare, almeno dal punto di vista diplomatico. Va certamente annoverata tra le farse peggio riuscite della Storia recente.