Le primarie che hanno incoronato con una percentuale bulgara Matteo Salvini segretario della Lega qualche strascico l’hanno lasciato. Domandare per credere a uno dei volti storici del Carroccio, il governatore della Lombardia Roberto Maroni. Nel corso di una intervista rilasciata al quotidiano La Stampa, Bobo ha fatto trapelare dubbi di non poco conto sulla gestione del partito. Con Salvini, infatti, la Lega si è tuffata a capofitto in una campagna elettorale perenne tutta slogan e populismo. Rincorrendo Trump prima e Le Pen poi, il rieletto segretario si è lanciato alla conquista dell’elettorato di Destra.

Una virata mal digerita da Maroni che ha voluto rivendicare con orgoglio diverse iniziative condotte dalla sua presidenza che “le Regioni rosse si sognano”. Non è un mistero che tra i due leader in camicia verde non corra esattamente buon sangue, tanto che alcune indiscrezioni davano in uscita dalla Lega proprio Maroni. Quest’ultimo, tuttavia, ha voluto confermare fedeltà a Salvini, concedendogli l’onore e l’onere di trainare il partito dopo il plebiscito della sua base. Nonostante ciò il governatore varesino non ha escluso ripercussioni politiche per la sua amministrazione dopo la svolta nazionale inferta dal segretario.