La leva obbligatoria è stata abolita da anni in Italia e in gran parte delle nazioni europee, ma adesso in molti ambiti si sta pensando di reintrodurla. In Italia, ad esempio, l'idea del ritorno di un periodo obbligatorio nelle Forze armate piace a molti politici. La stessa Roberta Pinotti, ministro della Difesa, ha sottolineato che il ritorno di una leva obbligatoria come fattore unificante dei giovani, quindi positivo dal punto di vista sociale, 'non è un dibattito obsoleto'. Il ministro ha ricordato che la discussione sul ritorno della naja è già stata intavolata in Svezia e, addirittura, in Francia durante le recenti presidenziali.

Leva obbligatoria, incubo di moltissimi giovani

Il servizio militare obbligatorio è stato lo spauracchio di tantissimi giovani italiani fino al 2005, anno dell'abolizione, ma è probabile che una forma di leva obbligatoria verrà introdotta nuovamente nell'ordinamento italiano. E' da un po' di tempo che, nel Belpaese, alcuni politici sottolineano l'importanza di reintrodurre la leva obbligatoria in Italia. Oggi, durante la sfilata degli alpini a Treviso, il ministro della Difesa Pinotti ha affermato che il concetto di servizio obbligatorio allo Stato non è assolutamente antiquato. Secondo il membro del Governo, la leva obbligatoria non va intesa solo nelle Forze armate ma anche come servizio civile.

Per le missioni internazionali servono militari professionisti, quindi un'eventuale naja non dovrebbe mirare a tale scopo. Quello che serve in Italia, attualmente, è maggiore coesione tra i giovani. Sarebbe ottimale perciò prevedere dei 'momenti unificanti'.

Claudio Graziano approva l'idea della Pinotti

Il ragionamento della reintroduzione della leva obbligatoria non va trascurato, per la Pinotti, anche perché nella Difesa esistono diversi settori che possono accogliere i giovani.

Condivide l'opinione del ministro della Difesa il generale Claudio Graziano, capo di stato maggiore della Difesa, secondo cui la reintroduzione della ferma obbligatoria per scopi di servizio civile serve, da un lato, a rafforzare servizi importanti come la Protezione Civile, dall'altro ad aumentare il numero di militari disponibili, in caso di bisogno.

Il generale ha ricordato che la ferma obbligatoria non è stata sospesa perché i militari di leva non erano capaci. Il problema era che non potevano essere utilizzati nelle operazioni perché privi di addestramento adeguato. I militari di leva, dunque, non potevano partecipare alle operazioni internazionali.