L’inchiesta sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta nel Cara di Isola Capo Rizzuto, in provincia di Crotone, condotta dalla Direzione distrettuale Antimafia di Catanzaro, coordinata dal procuratore Nicola Gratteri, non fa che confermare i sospetti di molti sullo sporco giro di affari che ruota intorno al business dell’immigrazione clandestina. E adesso il M5S chiede le dimissioni del ministro degli Esteri Angelino alfano. Il primo a denunciare lo scandalo fu, involontariamente, proprio Salvatore Buzzi, il ‘Rosso’ di Mafia Capitale che, parole sue, con i migranti ci guadagnava più che col “traffico di droga”.

Ora che, tra i 68 arrestati, oltre a molti affiliati al clan Arena, figurano anche il parroco del paese, don Edoardo Scordio, e Leonardo Sacco (presidente della sezione calabrese della Confraternita della Misericordia che gestisce il Cara di Isola) l’opinione pubblica e parte della politica vogliono finalmente vederci chiaro.

E, infatti, il M5S ne approfitta per pubblicare un post sul blog di Beppe Grillo, ripreso in parte anche dalla pagina Facebook del guru genovese, in cui si chiede a politici come Matteo Renzi e Silvio Berlusconi e persono Matteo Salvini di fare chiarezza sulle imbarazzanti foto scattate insieme a Sacco. Per Angelino Alfano (attualmente agli Esteri, già agli Interni, descritto come ‘molto vicino’ a Sacco insieme alla collega di Ncd Dorina Bianchi), invece, i pentastellati pretendono direttamente le dimissioni a causa dei presunti rapporti occulti intrattenuti dal suo partito con le associazioni che si occupano di migranti.

Vedi il precedente caso del Cara di Mineo (Catania) per il quale è indagato il sottosegretario alfaniano Giuseppe Castiglione.

Il post sul blog e quello sulla pagina Fb di Grillo

Di fronte all’ennesimo scandalo legato allo sfruttamento dei migranti, Beppe grillo non ha perso tempo a pubblicare il collage delle fotografie che ritraggono Alfano, Renzi, Berlusconi e Salvini in atteggiamenti cordiali con Leonardo Sacco, accusato adesso, tra le altre cose, di associazione mafiosa.

Grillo ricorda le parole di Buzzi e traccia un breve profilo della storia di Sacco “già dal 2007 sospettato dagli investigatori del ROS di essere vicino al clan della ‘ndrangheta degli Arena”. Ma, continua il leader del M5S, nonostante i sospetti, Sacco continuò a godere di “appoggi politici trasversali” che gli consentirono di ottenere appalti per decine di milioni di euro.

Il tutto, ovviamente, ‘all’insaputa’ dell’allora capo del Viminale Alfano ritenuto, così come altri politici, “politicamente responsabile” di quanto accaduto.

Sul blog, poi, i grillini non fanno altro che approfondire la questione, citando la denuncia presentata dall’europarlamentare Laura Ferrara a seguito della visita al Cara di Isola Capo Rizzuto, il più grande d’Europa, avvenuta nell’ottobre del 2014. Burocrazia legata all’immigrazione divenuta la vera gallina dalle uova d’oro delle cooperative che gestiscono la continua emergenza, definita dai pentastellati “Migrantopoli”.