La vittoria sonante alle amministrative non ha ricucito le distanze nel centrodestra. Tra Berlusconi e Salvini le vedute sulla costruzione della coalizione continuano a essere differenti e la riprova si è avuta nei momenti immediatamente successivi alla ratifica dei verdetti delle urne. Berlusconi non si sente un leader sul viale del tramontato e non intende lasciare e il campo al segretario del Carroccio in vista delle politiche. “Il modello da seguire è quello liberale di chiara matrice europea” ha indicato ai suoi senza ma e senza se. Una ricetta che Salvini ha più volte confermato di non gradire prendendo semmai ancora di più le distanze da Bruxelles e facendone a tal proposito i suoi cavalli di battaglia da campagna elettorale.

Tutto ruoterà intorno al nuovo sistema elettorale che il Parlamento sarà chiamato a varare in vista del 2018. Superato il modello tedesco (quello dell’accordo saltato tra Partito Democratico, Forza Italia, Movimento5Stelle e Lega ndr), Berlusconi ha confermato di non volersi comunque distaccare dal proporzionale. Un diktat che non è andato giù a Salvini orientato per il maggioritario puro e che ha rovinato, per così dire, le gioie per il ritorno alla vittoria nelle elezioni amministrative.