No al sistema proporzionale e alla interruzione anticipata della legislatura. Napolitano, Prodi, Veltroni e Letta, i principali esponenti del Centrosinistra archiviato da Renzi, sono scesi in campo per invocare un cambio di rotta del segretario PD. L’accordo a quattro con Forza Italia, Movimento5Stelle e Lega che potrebbe portare alla riforma elettorale sul modello tedesco, è considerato all’unisono un punto di non ritorno per il Paese. Particolarmente sferzanti sono state le parole pronunciate da Napolitano sulla possibilità di andare a elezioni anticipate: “In tutte le democrazie si vota a scadenza naturale e questa è una legge fatta da quattro leader per calcolo e convenienza politica”.

Renzi ha incassato il colpo [VIDEO] ma ha deciso di non replicare per non generare nuove turbolenze che farebbero vacillare equilibri già labili in Parlamento. Piuttosto inquietante invece è il silenzio del Capo dello Stato in carica, Sergio Mattarella. Dopo il monito formulato sulla necessità di dotare il Paese di una nuova legge elettorale, è calato il silenzio sul Quirinale. A difenderlo ci ha pensato il nuovo portavoce del PD, Matteo Richetti, che ha chiesto ai tanti detrattori maggiori rispetto per il ruolo centrale di Mattarella.