La città di Roma è vicina al collasso, assediata da immani problemi, subisce quella che il sindaco Virginia Raggi è costretto a definire una “forte pressione migratoria”, per non dover pronunciare la parola ‘invasione’. Per questo motivo, il primo cittadino a cinque Stelle della Capitale annuncia, con un post su Facebook, di avere già inviato una lettera al Prefetto di Roma, Paola Basilone, per chiedere ufficialmente al ministero dell’Interno, guidato dal Pd Marco Minniti, di disporre una “moratoria” rispetto all’arrivo nella Città Eterna di altri migranti.

“Così non si può andare avanti”, è infatti il ‘grido di dolore’ lanciato dalla Raggi attraverso il social network. Denuncia, quella del sindaco, di una situazione insostenibile, peraltro sotto agli occhi di tutti, che scatena un immediato dibattito politico. Il renziani Ernesto Carbone e Andrea Romano parlano di “ridicola demagogia” e “proclama senza soluzione”.

Virginia Raggi dice basta all’assedio dei migranti

Consapevole degli attacchi strumentali a cui va incontro, la Raggi trova comunque finalmente il coraggio di denunciare pubblicamente quello che ormai quasi tutti i romani provano sulla propria pelle: l’assenza dello Stato e delle Istituzioni che ha ridotto Roma in uno stato di caos, una sorta di terra di nessuno dove italiani e migranti sono costretti a combattere una guerra tra poveri.

Certo, il sindaco di Roma, consapevole dell’esplosivo messaggio lanciato, cerca di utilizzare toni rassicuranti quando parla dell’impegno profuso dalla giunta M5S sul tema dell’immigrazione. I rapporti di collaborazione con la Prefettura (e quindi col Governo) sono ottimi, assicura la Raggi, che definisce una “urgenza”, e non un problema, quello della “accoglienza”.

Carenze tra l’altro ereditate, come tutte le altre, a partire dai ‘carrozzoni’ Ama e Atac, dalle precedenti amministrazioni, di destra e di sinistra.

Basta strutture di accoglienza a Roma

L’intenzione della battagliera inquilina del Campidoglio è quella di “non permettere più a nessuno di mangiare sui più deboli”. Il chiaro riferimento è all’inchiesta Mafia Capitale che ha coinvolto diversi politici e funzionari capitolini.

La sua paura è che, di fronte alla apertura di nuove “strutture di accoglienza”, la rabbia covata dai romani possa trasformarsi in vere e proprie “tensioni sociali”. La Raggi, infine, annuncia la richiesta di un incontro con Minniti per “intervenire sul tema degli arrivi incontrollati”.