A poche ore dalla richiesta di Virginia Raggi di una moratoria sull’arrivo di altri migranti a Roma, il ministero dell’Interno guidato dal ministro Pd Marco minniti risponde negativamente e, anzi, rilancia. Altro che stop all’immigrazione selvaggia, quest’anno il Viminale prevede l’arrivo di oltre 200.000 disperati ed esorta, obbliga, i Comuni italiani a prendersi carico di questa marea umana. E Roma avrebbe ancora spazio per 2.000 rifugiati. Le voci che filtrano dai corridoi del colle romano, riportate tra gli altri da Repubblica, mandano su tutte le furie Luigi Di Maio il quale, rivolto a Minniti, lo definisce “fuori dal mondo” se nega l’evidenza rappresentata dall’emergenza immigrazione e ribadisce la richiesta di aiuto e collaborazione.

Intanto la prefettura di Roma, chiamata in causa dalla Raggi, prepara una risposta basata sui numeri ufficiali, sostenendo che i migranti ospitati nelle strutture della Capitale siano solo 8.609. Ma quelli che bivaccano per le strade chi li ha contati?

La risposta indiretta del Viminale alla Raggi

“Molte città sono in difficoltà, ma anche la Capitale deve fare la sua parte. L’ondata di sbarchi non si ferma: quest’anno ci dobbiamo preparare ad accogliere 200.000 migranti”. È questa una delle frasi, pubblicate oggi da Repubblica, che i funzionari del ministero dell’Interno avrebbero pronunciato nei corridoi del Viminale. Secondo lo staff di Minniti “purtroppo i numeri sono questi e tutti devono fare di più”.

Nonostante la tensione sociale montante, dunque, la provincia di Roma “potrebbe ancora accogliere 2mila rifugiati”, così come da accordi già stipulati con i Comuni italiani (Anci). Come accennato, i dati ufficiali parlano di soli 8609 migranti ospitati nelle strutture capitoline. Un numero talmente esiguo da non corrispondere assolutamente alla realtà dei fatti di una città sottoposta ad una vera e propria invasione (di migranti, di mendicanti, di immondizia, di escrementi, di inefficienza e di ignoranza dei romani).

La reazione di Di Maio

Di fronte a questo muro di gomma innalzato dallo Stato contro le legittime richieste del sindaco del Movimento fondato da Beppe Grillo, strepita e batte i pugni Luigi Di Maio, responsabile per gli Enti Locali del M5S. “Minniti non ha capito in che Paese sta”, si rivolge direttamente al ministro il candidato premier in pectore del Movimento, a margine di un incontro alla Camera con gli ambasciatori della Ue. “C'è una seria emergenza migranti e ci deve dare una mano - prosegue poi con toni ultimativi - se dice il contrario è fuori dal mondo: lui, il Pd e il governo”.