Ieri La Repubblica ha aperto con la notizia di un presunto incontro tenutosi a Milano tra Davide Casaleggio e Matteo Salvini, affermando di avere "fonti sicure ed affidabili" che possono confermare quanto sostenuto dal quotidiano diretto da Mario Calabresi. Tale presunto incontro, sostengono dal quotidiano di via Cristoforo Colombo, è avvenuto nel capoluogo lombardo circa dieci giorni prima del naufragio delle trattative per la legge elettorale, affermando che ciò non significa che vi siano stati accordi o convergenze.

I vertici 5 Stelle si mobilitano contro Repubblica

I vertici del Movimento 5 Stelle si sono subito mobilitati, con il vice-presidente della Camera Di Maio in testa, per smentire ciò che era stato affermato, minacciando querele qualora non fosse dimostrato che tale incontro sia effettivamente avvenuto. Lo stesso Davide Casaleggio in prima battuta ha smentito seccamente l'incontro, ma al rigetto di tale smentita da parte del direttore Calabresi, che anzi ha con forza ribadito l'esistenza del meeting in questione, ha postato un video per affermare a sua volta la falsità della notizia diffusa dall'autorevole quotidiano romano.

Casaleggio preannuncia querele

Casaleggio ha invitato Repubblica a pubblicare data ora e luogo dell'incontro, se al giornale sono così certi delle proprie fonti, garantendo di contro la pubblicazione a sua volta della propria agenda con tanto di testimoni per smentire ufficialmente che l'incontro con il segretario della Lega Nord sia mai avvenuto.

Casaleggio ha poi rincarato la dose, chiedendo le dimissioni del direttore Calabresi nel momento in cui dovesse essere smentito dai fatti ciò che è stato sostenuto dal suo giornale. Nel caso in cui il direttore si rifiutasse di rendere noti tali dettagli, Davide Casaleggio ha preannunciato querela per difendere la propria onorabilità.

Calabresi denuncia la doppia morale dei 5 Stelle

Il direttore Calabresi, per nulla intimorito dalle affermazioni dei vertici 5 Stelle, ha ribadito che "l'unico falso arriva dal Movimento 5 Stelle, che cerca di nascondere la verità", e fa anche riferimento al modus operandi dei pentastellati, sottolineandone i due pesi e due misure utilizzate nel momento in cui a esser tirati in ballo non sono loro, ma gli avversari politici.

Caso emblematico fu appunto la richiesta di dimissioni rivolte a Maria Elena Boschi, dopo l'uscita del libro di Ferruccio De Bortoli, che racconta dei contatti dell'allora Ministro delle Riforme con l'allora Amministratore Delegato di Unicredit Federico Ghizzoni, per salvare Banca Etruria.

Concorrenza o avvicinamento alla Lega?

Tale situazione probabilmente avrà strascichi per del tempo. Le ultime affermazioni e le ultime scelte politiche dei 5 Stelle, come ad esempio la presa di posizione della sindaca Virginia Raggi a Roma e l'astensione dalla votazione per lo ius soli, non li discostano tanto da quelle della Lega Nord. Che tutto ciò sia un tentativo di attingere all'elettorato leghista o che il tutto sia dettato dalla volontà di trovare accordi con il partito di Salvini probabilmente lo sapremo in futuro, fatto sta che in questa occasione qualcuno tra Repubblica e Casaleggio mente sapendo di farlo.