Dal 2013 ad oggi il Venezuela sta attraversando una grave crisi economica, istituzionale e sociale, che ha costretto il popolo venezuelano a scendere nelle strade ed a farsi valere contro l'attuale governo in carica, capeggiato dal presidente Nicolás Maduro, accusato di favoreggiare la crisi e di aver portato il Paese in condizioni precarie.

Nel giro di oltre 50 giorni di proteste, si sono registrati circa 60 morti per mano delle autorità di sicurezza, collettivi paramilitari o per cause incerte da verificare e, tra le vittime, sono presenti anche giovani dai 14-15 anni a salire.

Molte persone trovano difficoltà nell'acquistare i beni di prima necessità, come medicine e alimenti, sia per via

dei prezzi molto alti che per l'indisponibilità dei prodotti stessi. Queste sono solo alcune delle varie cause che

stanno determinando le morti nel Paese.

Il colpo di grazia è stato l'annuncio dell'istituzione di un'Assemblea Costituente, accompagnata da una commissione presidenziale e che avrà il compito di redigere una nuova costituzione.

La marcia verso il MPPRIJP

Il 20 maggio è stata organizzata dall'opposizione una marcia nelle strade di Caracas, denominata "Somos millones", con l'obiettivo di raggiungere gli uffici del Ministero dell'Interno e della Giustizia.

Alcune figure politiche di rilievo, come Henrique Capriles, María Corina Machado, Lilian Tintori, hanno partecipato alla marcia, documentando la giornata nelle loro pagine online.

In particolare, il governatore Capriles, nel suo discorso, ha dichiarato di aver gradito la decisione delle Nazioni Unite di costituire una commissione che avrà l'incarico di accertare le violazioni dei diritti umani nel Paese, nello specifico dei diritti all'alimentazione ed alla salute.

La giornata si è conclusa con una pioggia di bombe lacrimogene, dovute ad alcuni scontri tra manifestanti e autorità di pubblica sicurezza, con conseguenti arresti e feriti; una fotografa del quotidiano "La Patilla" è rimasta lesionata da una di queste bombe lacrimogene.

Per comprendere meglio la situazione, ho intervistato due ragazzi venezuelani fondatori del progetto Venezolanos Online, che cercano di dare il loro contributo dal mondo virtuale, dando la possibilità a chiunque di rimanere informato sulla situazione, attraverso le notizie ed i video che caricano ogni giorno nei loro portali online.

Ognuno ha raccontato la propria esperienza in merito agli avvenimenti attuali, lasciando un messaggio importante al mondo intero.

(Si ringrazia la fotoreporter Dayana Duarte per aver contribuito all'articolo ed al video, attraverso i suoi scatti fotografici).