Sette chilometri quadrati di paradiso naturale, situati a circa 4 miglia e mezza dalla costa occidentale della Sardegna, costituiti prevalentemente da granito e suolo steppico, popolati da una fauna di piccoli rettili e volatili: l'Isola di Mal di Ventre fa parte dell'Area Marina Protetta della Penisola del Sinis, gestita dal Comune di Cabras (Provincia di Oristano).

Territorio incontaminato e disabitato, dal 1972 appartiene alla società napoletana "Turistica Cabras S.r.l", facente capo al milionario inglese Rex Miller. Il 25 agosto 2008, con un'azione a sorpresa, Salvatore "Doddore" Meloni, assieme a 12 fedelissimi, sbarca sull'isola e autoproclama la Repubblica Indipendente di Malu Entu (nome originario in lingua sarda dell'isola), appellandosi alla Carta di San Francisco.

Gli indipendentisti, che fanno capo al Partito Paris, scelgono subito una bandiera per la neonata Repubblica, adottano un nuovo sistema monetario e si danno un proprio governo. L'intento è quello di fare dell'isola il 139° Paese riconosciuto dall'ONU.

Al movimento di Paris arrivano più di 500 richieste per ottenere la cittadinanza, ma il 30 gennaio 2009 Forestale e Capitaneria di Porto di Oristano, in esecuzione di un'ordinanza del GIP, fanno sgomberare il presidio indipendentista e sequestrano le attrezzature. Doddore e altri 5 indipendentisti vengono iscritti nel registro degli indagati per occupazione abusiva, danneggiamento ambientale e smaltimento illecito di rifiuti solidi. La lotta però continua con nuove iniziative, e nel 2016 gli imputati vincono il ricorso in Cassazione.

Il grande sogno di portare all'indipendenza l'intera Sardegna subisce tuttavia un duro colpo quando, a fine aprile 2017, Doddore viene arrestato per alcuni reati fiscali. Il leader di Paris intraprende, per protesta, uno sciopero della fame e della sete, che porterà al peggioramento delle sue condizioni di salute e al ricovero in ospedale a fine giugno.

La situazione non migliora e Doddore muore la mattina del 5 luglio. La sua scomparsa desta enorme impressione in tutta la Sardegna.

Ecco come si presentava l'Isola di Malu Entu nel novembre 2008, pochi mesi dopo l'inizio dell'occupazione indipendentista. Gli occupanti discutono seduti a tavola, vicino al punto di sbarco, mentre da lontano, ancor prima di mettere i piedi sulla terra ferma, si nota un grande striscione con una scritta in sardo, che recita: "Impari kun tottus ma asutt'e nemus", ovvero "Insieme a tutti ma sotto a nessuno".

Al centro dell'isola spiccano anche 12 bandiere: per gli indipendentisti sono quelle degli "Stati canaglia", ovvero di quei Paesi che non hanno riconosciuto ancora l'indipendenza di alcuni loro territori.