Nella puntata di questo 14 settembre del programma "Otto e mezzo" su La7 è stata ospite Anna Falcone, giurista fra i promotori dell'appello per la creazione di una lista civica nazionale di sinistra. Ecco che cosa ha detto.

'Immigrazione non venga usata come spauracchio per far credere a italiani che problemi vengono dai migranti'

Nella prima parte dell'intervista la Falcone ha parlato di migranti, dicendo: "Il problema non si risolve aiutandoli a casa loro, cosa che in base agli accordi con la Libia significa rinchiuderli in posti in cui i loro diritti vengono violati", aggiungendo poi: "Siamo in crisi demografica e in tanti settori non abbiamo persone che vogliano svolgere certi lavori.

Ma noi ci stiamo mettendo contro la Storia visto che abbiamo aperto alla globalizzazione delle merci e poi ci chiudiamo a quella umana e culturale. Inoltre non vorrei che in questa imminente campagna elettorale l'immigrazione venga usata come spauracchio da mettere davanti agli italiani per far credere che tutti i loro problemi vengono da questa "eccessiva" pressione migratoria, senza parlare invece di economia, di lavoro e di sviluppo. L'immigrazione è invece un'opportunità per questo paese e non può essere trattata con metodi securitari".

'La sinistra deve essere civica e non un'insieme di sigle'

A una domanda riguardo a chi potrebbe essere il leader di una futura lista di sinistra, la Falcone ha detto: "Noi stiamo facendo un percorso molto diverso rispetto a quello di chi comincia dalle leadership.

La disaffezione alla politica è forse assai più elevata rispetto al 38% di astensione di cui parlano gli ultimi sondaggi. Il fatto è che la sinistra parla troppo spesso di se' stessa e si guarda spesso l'ombelico, anziché discutere delle priorità degli italiani. Con Tomaso Montanari abbiamo lanciato un appello sottoscritto da migliaia di persone: lo abbiamo fatto come cittadini e potenziali elettori e non come candidati leader, stiamo facendo grandi assemblee in tutta Italia.

Vogliamo che la sinistra torni a essere civica e non un insieme di sigle. Alla fine del percorso, in base al programma su cui si converge, si sceglie la persona o le persone che lo interpretano meglio usando un metodo democratico. Solo a quel punto decideremo se ci dev'essere un portavoce, una portavoce o un piccolo gruppo".

'Vogliamo rispondere a domanda di partecipazione, non essere stampella del PD'

Riguardo ai rapporti con gli altri soggetti della sinistra, la Falcone ha dichiarato: "Alle nostre numerose assemblee in giro per l'Italia partecipano anche persone che hanno la tessera del partito di Bersani, di Sinistra Italiana così come di altre formazioni della sinistra, mentre non ho notizie che vi siano aderenti a Campo Progressista: ma molte persone sono in realtà senza alcuna tessera partitica. Noi vogliamo dare una risposta alla grande domanda di partecipazione che c'è: a un contesto in cui la democrazia è meramente rappresentativa di partiti personali noi vogliamo contrapporre a una democrazia partecipativa.

Di sicuro non vogliamo fare la stampella del Pd". Infine la Falcone ha precisato che i vari candidati saranno decisi collettivamente alla fine del percorso attualmente aperto e che quindi non è detto che lei stessa sarà candidata alle elezioni.