E' la vendita delle armi a finanziare il progetto nucleare della Corea del Nord: non sarebbe una novità per l'Intelligence americana dato che, nel mese di agosto, ha sequestrato, con l'aiuto delle autorità egiziane, un carico di armi da fuoco, composto da 30.000 unità del valore di 23 milioni di dollari, che stava transitando nel canale di Suez. Il carico era nascosto nella stiva della nave mercantile "Jie Shun", battente bandiera cambogiana ma con equipaggio della Corea del Nord. "E' stato il più grande sequestro di armi da fuoco nella storia" secondo il Washington Post.

Le armi erano indirizzate all'esercito del Cairo e sarebbero state acquistate da uomini d'affari egiziani.

Kim-Jong-un, a causa delle sanzioni commerciali stabilite dall'Onu, ha tentato di sfruttare al meglio la situazione intrattenendo rapporti economici con i paesi esclusi dalle Nazioni Unite: Iran, Cuba, Siria e Birmania e cercando, così, di ritagliarsi un ruolo importante nel mercato bellico di questi stati. Le armi più pregiate e care sarebbero quelle della Guerra Fredda e che il dittatore asiatico possiede a causa dello stretto legame storico intrattenuto con la Russia. Ora la nazione di Putin è stata sostituita nel ruolo dalla Cina, principale partner della Corea del Nord per quanto concerne i rifornimenti.

Secondo un sondaggio il 58% della popolazione americana sarebbe favorevole ad intraprendere una guerra contro Pyongyang, qualora i tentativi diplomatici dovessero fallire: nel 2003 la percentuale non superava il 47%. Questa la situazione attuale: la Corea del Nord continua a sviluppare il suo programma nucleare nonostante le rigide sanzioni delle Nazioni Unite e gli Stati Uniti cercano, almeno per il momento, di risolvere diplomaticamente la questione.

Non si vuole fare a meno del nucleare ma non si può tollerare che la Corea del Nord ne faccia uso. La via diplomatica continuerà, quindi, a prevalere, anche se nei prossimi giorni la pressione economica su Pyongyang verrà ulteriormente intensificata: l'obiettivo è quello di minare l'economia nordcoreana facendo venir meno le risorse per finanziare il programma missilistico nucleare.

Nel frattempo, però, la Corea del Nord potrebbe riuscire a "creare" un missile in grado di arrivare sino agli Stati Uniti.

Donald Trump non intende sottovalutare questo pericolo, perciò gli americani stanno seriamente valutando l'ipotesi di un possibile attacco preventivo: l'obiettivo è quello di riuscire a colpire Kim-Jong-un prima che il suo programma nucleare diventi troppo forte e pericoloso. Escluso per il momento un attacco aereo: i piloti verrebbe esposti a rischi troppo elevati. Un approccio più prudente consiglierebbe un attacco dal mare: la flotta del Pacifico sarebbe in grado di esaurire missili e smart bomb, le cosiddette bombe intelligenti, nel giro di una settimana.