Non si capisce bene se l’approvazione dello Ius soli, tanto caro ad alcuni membri del nostro parlamento, sia effettivamente spinto da motivazioni sociali e culturali, oppure da meri interessi di stampo politico.

È notizia di questi giorni, il fatto che la norma probabilmente non verrà discussa e approvata nella legislatura corrente, ancora più fresca è la notizia di un discutibile sciopero della fame da parte di alcuni esponenti politici di spicco del centro sinistra, come Graziano Del Rio, proprio riguardante l’impantanamento della legge al Senato.

L’affossamento dello Ius Soli però, ha riportato in auge una proposta nata da un noto missionario da sempre vicino ai migranti, padre Alex Zanotelli, ed abbracciata immediatamente da numerosi politici.

Diritto di voto subito

Dare diritto di voto alle elezioni politiche a chi risiede stabilmente in Italia da almeno 5 anni. Questa la proposta del missionario immediatamente abbracciata da 176 parlamentari e non solo. Vari ex ministri quali Maria Chiara Carrozza, Cecile Kyenge e Giuseppe Fioroni ; ma anche -tra gli altri- i deputati Chiti, Cuperlo, Civati, Cirinnà, D’Attorre e Ichino (quest ultimo limitatamente alle elezioni amministrative).

Attualmente la legislazione posta in essere, riferita alla convenzione di Strasburgo cui l’Italia ha aderito, fornisce il diritto di eleggere ed essere eletti nelle elezioni amministrative ai cittadini comunitari ad eccezione della carica di sindaco.

Una convenzione, quella di Strasburgo, che tutela i cittadini UE residenti stabilmente e legalmente in un paese dell’Unione, ma che per molti aspetti è disattesa da vari stati quali la Germania. In Italia, un progetto di legge dell’ANCI riferito al diritto di voto per cittadini extracomunitari, giace in parlamento ormai da molto tempo.

Proprio a questo progetto di legge si rifanno i firmatari della proposta lanciata da Padre Zanotelli. I politici, nelle loro motivazioni, spiegano che i cittadini extracomunitari regolari in Italia sono oltre 5 milioni e contribuiscono attivamente non solo alla vita economica dell’Italia ma anche a quella sociale impedendone il calo demografico.

I sostenitori della proposta “Una persona” di Zanotelli, vedono ampiamente estendibile la proposta dell’ANCI riferita alle amministrative, alle elezioni politiche.

Come voterebbero i nuovi italiani?

Secondo la Fondazione Moressa, le intenzioni di voto degli extracomunitari italiani rivelerebbero delle sorprese. Secondo l’Istituto, ben il 22% degli intervistati asiatici voterebbero per Matteo Salvini, mentre dall’Est Europa si nutrono simpatie per Giorgia Meloni. Anche i latini avrebbero simpatie per il centrodestra. Dal continente africano invece, si guarda quasi esclusivamente al Pd. Naturalmente si tratta solo di uno studio e va letto con tutte le cautele del caso.