Dopo la Catalogna anche Lombardia e Veneto navigano verso l’indipendenza? Non esattamente. Il Referendum che chiamerà a raccolta i residenti delle due Regioni (il prossimo 22 ottobre ndr) riguarderà l’ampliamento dell’autonomia delle relative amministrazioni da Roma, sulla falsa riga di quanto già avviene per le Regioni a Statuto speciale. In particolare, la battaglia guidata dai rispettivi governatori Maroni e Zaia è volta all’ottenimento di una indipendenza economica che consentirà a Lombardia e Venuto una capacità di spesa superiore a quella attuale.

Se dovessero vincere i Sì, in definitiva, non cambierebbe assolutamente nulla dal punto di vista politico. Lombardia e Veneto rimarrebbero a tutti gli effetti Regioni italiane al pari di Sardegna, Campania, Piemonte etc etc. A cadere sarebbero invece determinati paletti, oggi imposti dallo Stato, considerati dai sostenitori del federalismo fiscale vere e proprie palle al piede per l’economia. Con buona pace dello storico Referendum in Catalogna, il popolo di Pontida ha cambiato il suo orizzonte politico dopo anni e anni passati a snocciolare slogan pro secessione. Con la rivoluzione al vertice guidata da Salvini le priorità del Carroccio oggi si sono ribaltate completamente: no all’indipendenza, sì all’autonomia.