Politica e giovani: un connubio che sempre più spesso è difficile da realizzare. I motivi di questo allontanamento dei giovani dalla Politica sono molteplici ma, anche in questo clima, si possono trovare ancora ragazzi e ragazze che credono nei valori e nel poter dare il loro contributo alla propria comunità. Con questa intervista Silvia racconta chi è e cosa è per lei la politica.

Chi è Silvia Del Greco? "Sono una ragazza nata il 3 febbraio 1994 a lucca, ho conseguito la maturità ad indirizzo turistico all’istituto “S. Pertini”. Attualmente sono iscritta alla facoltà di economia con indirizzo Management e controllo aziendale all’università di Pisa.

Sono sempre stata molto interessata alle dinamiche politiche e aziendali tanto da farne una mia passione."

Da quanto coltivi la passione politica? "La mia passione politica ha trovato libero sfogo ben 8 anni fa, intorno ai 15-16 anni mi avvicinai alla politica appoggiandomi al partito “Italia dei valori”. Con il tempo questa formazione è andata chiudendosi, oggi forma un gruppo misto in parlamento, e quindi per continuare a coltivare la mia passione mi sono avvicinata al Partito democratico."

Come ho vissuto questa passione? "Sicuramente è una grande altalena, da giovane è molto difficile sgomitare in un mondo di grandi. Lavorando, crescendo nelle giovanili di un partito hai le illusioni, le aspettative di realizzare mille idee; idee che si scontrano con la realtà.

Una realtà in cui si deve comunque tenere conto di diversi fattori, da quello economico a quello logistico, o semplicemente alla mancanza di tempo. Spesso le idee dei giovani avrebbero bisogno dell’aiuto di un assessore, o di un parlamentare, che non riesce a prestare il proprio aiuto in quanto le richieste sono molte."

Quali sono state le tue esperienze?

"Le prime esperienze per me partono proprio dall’infanzia, infatti in casa si mastica politica sin da quando ero bambina. I miei genitori non sono esperti in materia ma sono appassionati e, personalmente, ritengo la loro esperienza molto importante in quanto possiedono la memoria storica per soddisfare le mie curiosità. Da sempre il dialogo è considerato un elemento fondamentale nel rapporto familiare e proprio questo elemento mi ha aiutato a rafforzare e coltivare la mia passione.

Per questo motivo ci tengo a ringraziare vivamente i miei genitori, che mi hanno sempre sostenuto e si sono sacrificati per aiutarmi a realizzare i miei obiettivi. Durante il periodo scolastico mi sono potuta avvicinare alla politica in senso concreto, infatti sono stata eletta grande elettore nel parlamento regionale degli studenti e rappresentante di istituto."

Raccontaci la tua campagna elettorale. Come è stata? "Questa campagna elettorale è stata la mia prima da candidata, ma già nel 2012 ne avevo vissuta una lavorando per Tambellini. Non è stata una situazione facile da gestire perché ho dovuto far conciliare lo studio con gli impegni riguardanti la campagna elettorale. Personalmente credo nella politica, e credo che debba essere al servizio delle persone.

La vera politica è ascoltare la gente, avere l’occhio al particolare e non rifiutare la chiamata di questa o quella persona che vuole illustrare un problema di cui si è resa conto. Proprio per questo mio modo di concepire la politica mi sono accorta che le cose da fare sono molte. La campagna elettorale è stata qualcosa che mi porterò sempre dentro, è stata molto emozionante sia per il fatto di conoscere nuove persone, sia per la dimostrazione di affetto, di sostegno che ricevi dalla comunità. Entrare nel mondo della politica ti rende grande, forse la difficoltà sta proprio in questo: imparare a mantenere la freschezza della gioventù ma relazionandoti in un mondo di adulti. Sei lanciato su un trampolino e sta a te riuscire a mantenere l’equilibrio."

Il lavoro in Comune: di cosa ti occupi?

"Al momento faccio parte della commissione di bilancio e sviluppo economico, e sono vicepresidente della commissione delle partecipate. Nel lavoro in Comune ho trovato molto importante l’elemento della memoria storica, di cui abbiamo già parlato precedentemente. L’importanza di questo elemento è notevole, infatti mi sono ritrovata a studiare la storia di determinate aziende per poter meglio comprendere le loro dinamiche e i loro meccanismi."

Il futuro, la politica e i giovani.

Cosa vedi nel tuo futuro? "A fine mandato avrò 28 anni e spero di essere riuscita a realizzare ciò che mi sono prefissata a inizio mandato. Faccio parte di una segreteria regionale tramite la giovanile del partito, e in questa istituzione ho ricevuto la delega per quanto riguarda il turismo.

Grazie a questa esperienza mi piacerebbe un domani potermi candidare alla Regione, ma non voglio bruciare le tappe; penso che ci sia un iter da seguire, una gavetta politica. Passo dopo passo. Dal Comune alla Regione per arrivare, infine, al Parlamento. Da una persona che deve guidare una nazione pretendo che sappia quali possono essere i problemi di un comune, o di una regione. C’è bisogno di percorrere i giusti passi per arrivare a un obiettivo più grande."

La politica e i giovani: cosa ne pensi? "Questo tema è un campo minato, la maggior parte dei giovani non si interessa. Sarebbe bello riuscire ad avvicinare i ragazzi alla politica, riuscire a creare un senso critico. L’importanza di una coscienza critica della società rimane immutata.

Oggigiorno c’è un disinteresse di fondo per quanto riguarda la politica che riguarda tutta la comunità nazionale e non solo i giovani. Per poter combattere questa apatia politica potrebbe essere d’aiuto un percorso formativo nelle scuole, la reintroduzione dell’educazione civica: un percorso in cui viene spiegato il funzionamento dello Stato, dal Comune al Parlamento."