In questo finesettimana del 25 e 26 novembre si stanno svolgendo in tutta Italia le varie assemblee provinciali promosse in modo unitario da Articolo Uno-MDP, sinistra Italiana e Possibile, ovvero le tre formazioni che hanno deciso di dare vita a una lista unitaria in vista delle prossime Elezioni politiche. Tali assemblee locali sono necessarie per l'elezione dei 1500 delegati dell’assemblea nazionale del 3 dicembre, vero e proprio atto fondativo del nuovo soggetto della "sinistra unita", in cui probabilmente sarà svelato anche il nome e il simbolo del nuovo soggetto elettorale.

Migliaia di persone alle assemblee locali di MDP, SI e Possibile: ma non mancano le polemiche

E appunto in questo weekend in tutte le città italiane, diverse migliaia di persone, attivisti e iscritti dei tre partiti promotori, ma anche semplici simpatizzanti e cittadini, partecipano alle assemblee locali per definire il profilo politico della nuova lista alternativa al Partito Democratico e per eleggere i vari delegati che andranno poi a ratificare la nascita del nuovo soggetto domenica 3 dicembre a Roma. Gli organizzatori delle assemblee, sui rispettivi profili social, hanno espresso soddisfazione per il numero dei partecipanti e per la qualità del dibattito politico. Non mancano però i malumori e i "mal di pancia" da parte di vari dirigenti locali delle forze coinvolte, che in diversi casi hanno boicottato le assemblee, in altri si sono autosospesi dai rispettivi partiti e in alcune situazioni hanno perfino annunciato l'addio alla tessera.

La non partecipazione del 'Brancaccio'

Il motivo del contendere è il sostanziale cambio di metodo, rispetto alle speranze che per mesi aveva invece suscitato il "percorso del Brancaccio", nel percorso unitario della sinistra. Da questo punto di vista Anna Falcone e Tomaso Montanari avevano già cancellato la propria assemblea inizialmente fissata per il 18 novembre, e poi più di recente hanno spiegato che il loro progetto: "era quello di fornire ai cittadini comuni gli strumenti per incidere davvero in un processo politico: una cosa molto diversa dall'invitare cittadini dai volti noti a fare i testimonial di una lista, di fatto, controllata dalle segreterie dei partiti".

Aggiungendo: "In tutta Italia una parte degli iscritti a Mdp, possibile, Sinistra Italiana si sta mobilitando, anche con toni di palese protesta, perché le assemblee dei prossimi giorni abbiano qualche possibilità di scardinare un copione prescritto e avvilente. Siamo con loro: la loro aspirazione di democrazia e di rinnovamento è la nostra.

Ma crediamo che, nelle condizioni date, per chi, come noi, non ha la tessera di nessuno dei tre partiti impegnati in questa alleanza non ci siano le garanzie minime per poter partecipare e portare costruttivamente il nostro contributo".

I 'mal di pancia' e le autosospensioni di alcuni dirigenti locali di Sinistra Italiana e di Possibile

Tutto questo ha avuto però anche delle ripercussioni nella base dei partiti che promuoveranno l'assemblea del 3 dicembre. La maggior parte dei mal di pancia in questi ultimi ci sono stati dentro Sinistra Italiana. Il partito nato a febbraio scorso ha registrato infatti diverse autosospensioni dai ruoli interni da parte di dirigenti e rappresentanti istituzionali.

Il caso più rumoroso è quello di Firenze, dove tutti e tre i consiglieri comunali: Tommaso Grassi, Giacomo Trombi e Donella Verdi, affiancati da altri dirigenti locali fra i quali l'ex consigliere regionale Mauro Romanelli, si sono autosospesi dai ruoli interni e hanno convocato un'assemblea pubblica per spiegare le proprie ragioni, riunendo venerdì sera oltre cento persone nel capoluogo toscano. Un "terremoto" interno dentro SI avviene anche nella Federazione di Ancona dove di fatto l'intero gruppo dirigente si è autosospeso dal partito. Episodi, seppur in scala ridotta, di questo stesso tipo sono arrivati da parte di singoli attivisti e dirigenti di SI da Chieti a Pisa, da Pistoia a Cosenza, da Napoli a Livorno.

Ma anche dentro Possibile di Pippo Civati non mancano i contrari al metodo intrapreso: in particolare si sono registrate le dimissioni dei portavoce a Palermo: Irene Grifò, Giuliana Rando, Pietro Salemi e Romano Milletarì. Non si registrano invece al momento particolari "mal di pancia" nella base di Articolo Uno-MDP.

A Piacenza SI non partecipa all'assemblea. A Pisa viene 'sconfessata' la politica di Enrico Rossi sulle grandi opere?

Ci sono poi altri due episodi fra loro assai diversi da segnalare. Il primo di natura polemica interna: a Piacenza infatti Sinistra Italiana si è sostanzialmente ritirata dall'assemblea locale fissata per sabato 25, che si sarebbe dovuta svolgere nella sede di MDP, con la motivazione che "non sono assicurate le condizioni democratiche per la conduzione dei lavori e per l'elezione dei delegati".

Il secondo episodio è invece una rilevante curiosità di tipo politico più generale, che arriva da Pisa. La commissione politica dell'assemblea unitaria locale delle tre forze ha infatti approvato una mozione in cui si afferma: "Vediamo con preoccupazione e non condividiamo le politiche di Grandi Opere e il crescente consumo di suolo nella nostra Regione. Ferma restando la autonomia decisionale dell'Ente Regione nell'ambito delle sue competenze di fronte al Governo nazionale, noi ci impegniamo con decisione anche su questo terreno, chiedendo che sia ribaltata la logica che conduce alla duplicazione degli aeroporti nella nostra Regione, alla loro crescente privatizzazione con ricaduta sui lavoratori, all'allargamento della pista del secondo aeroporto toscano con una pesante ricaduta ambientale sulla Piana fiorentina".

Righe che in molti stanno interpretando come una critica piuttosto netta alla politica regionale toscana che la Giunta del Presidente Enrico Rossi, peraltro fra i fondatori di MDP e originario proprio della provincia di Pisa, sta portando avanti negli ultimi anni.