Secondo i primi exit poll, il candidato del Partito Democratico, Fabrizio Micari, rettore dell'Università di Palermo, ha ottenuto tra il 16 e il 20% dei voti nel giorno delle elezioni regionali in Sicilia. La sconfitta è stata ammessa ieri sera, anche prima del conteggio ufficiale. Questo risultato sembrerebbe molto importante per gli effetti che avrà sulla direzione del Pd a livello nazionale. Le prime reazioni dei democratici sono state molto chiare. Lorenzo Guerini, coordinatore della segreteria, ha dichiarato che, se i risultati confermeranno gli exit poll, "siamo davanti ad un crollo del partito, da tempo prevista".

“Saranno verificati i risultati – ha detto Guerini -, ma sappiamo che non è bastata la sfida di Micari lanciata con impegno, coraggio e competenza. Siamo inchiodati al risultati di cinque anni fa, nonostante il battage degli ultimi mesi”. Invece Davide Faraone, alla guida della coalizione renziana in Sicilia, pensa che i risultati hanno una dimensione locale, ma si tratta comunque di una sconfitta evidente e chiara”.

Per l'esponente di Mdp, Pierluigi Bersani, il voto in Sicilia "è un abbrivio. Si tratta di un punto di inizio, di una partenza […] Non credo all’ipotesi che il Partito Democratico cambi linea dopo i risultati, che Renzi impari la lezione”. Secondo gli ultimi dati, il Pd ha il 26,5 per cento dei consensi a livello nazionale.