Le parole di Luigi Di Maio, che, argomentando di politica estera, ha definito la Russia un "paese del Mediterraneo", sono velocemente rimbalzate su tutte le testate giornalistiche e i social network come "gaffe". Il capo politico del movimento 5 stelle è stato ripreso diverse volte per scivoloni di tipo storico-geografico (Pinochet in Venezuela) o grammaticali (qualche problema nella coniugazione del congiuntivo) e viene spesso criticato per non aver conseguito una laurea. Talvolta, però, l'accanimento mediatico raggiunge vertici esagerati di discredito, come sta avvenendo in questi giorni.

Nell'immaginario collettivo la Russia non è considerata un paese mediterraneo e di certo il cuore economico e culturale dell'estesa federazione è situato a latitudini più settentrionali. Eppure tutti, consultando una mappa d'Europa, possono osservare come la Russia si affacci ampiamente sul Mar Nero. Un'attenta analisi geopolitica può escludere un paese del Mar Nero dalle dinamiche del Mediterraneo?

Mediterraneo e Mar Nero: storia di due bacini comunicanti

Se ci si attiene strettamente alla geografia fisica, Mar Nero e Mar Mediterraneo, nonostante comunichino attraverso il Bosforo, sono classificati come bacini distinti. Secondo le ultime teorie, sembra che anche la loro origine geologica sia indipendente.

Ma un'analisi geopolitica che prenda in considerazione il mare come luogo di scambi commerciali, movimenti migratori e dinamiche militari/espansionistiche non può escludere il Mar Nero dall'area mediterranea. I due mari sono da sempre correlati culturalmente, economicamente e politicamente. I Greci di Mileto colonizzarono le coste del Mar Nero (che da "inospitale" fu ribattezzato "ospitale") tra il VI e il V secolo a.C., spingendosi fino all'estremità più orientale, la lontana e mitologica Colchide, corrispondente alle attuali Georgia e Russia meridionale.

Anche le aree più settentrionali furono occupate: l'attuale Crimea si chiamava Tauride o Chersoneso Taurico. Un'importante parte della mitologia greca è ambientata in questi luoghi, che ricorrono continuamente nella letteratura e persino la guerra di Troia descritta nell'Iliade omerica scoppiò, secondo recenti ricostruzioni, per l'accesso al Mar Nero.

Qui trovano la loro ambientazione l'Ifigenia in Tauride di Euripide, Le Argonautiche di Apollonio Rodio, il mito di Prometeo. Anche il racconto cristiano del Diluvio Universale trae le sue origini da un probabile evento catastrofico che si verificò nel mar Nero. Non mancarono nemmeno i romani. La "mediterraneità" di questa periferia europea è ulteriormente testimoniata dalla nascita nel 1200 di colonie nientemeno che genovesi. La repubblica marinara fondò roccaforti lungo tutto il Mar Nero e governò questi territori fino al '400. Le città di Adler e Khosta, poco a sud di Sochi, erano genovesi, così come tutta la Crimea: Jalta (col nome di Caulita), Sebastopoli e Caffa erano ridenti colonie della Repubblica di Genova.

La storia del Mar Nero è da secoli intrecciata con le vicende del Mare nostrum e la Russia ha sempre cercato di mantenere il controllo su questi territori, garantendosi un accesso al Mediterraneo. Solamente durante la Guerra Fredda queste aree vissero una condizione di isolamento.

La Russia nel Mediterraneo, oggi

Oggi la Russia di Putin riveste un ruolo di primo piano nello scacchiere politico dell'area. Dopo il crollo del comunismo, un'analisi geopolitica attenta non può che tener conto del "retroterra marittimo" costituito dal Mar Nero, tanto da poter parlare di "Mediterraneo allargato". Ancor più ai tempi della globalizzazione. La situazione in Crimea, il percorso di oleodotti e gasdotti, la guerra in Siria, sono solo alcune delle questioni che pongono la Russia in una posizione strategica e centrale.

Le navi militari russe attraversano spesso il Bosforo, per portarsi nel Mediterraneo orientale. Limes, la più accreditata rivista di geopolitica, ha scritto proprio un articolo su quanto la Russia "sia tornata mediterranea". Dunque, anche se non rappresentano il cuore russo, le coste del Mar Nero costituiscono un presidio portuale strategico, fornendo un accesso indiretto al Mare nostrum. Possiamo parlare di "paese del Mediterraneo"? La Russia si affaccia anche sul Pacifico, ma non la definiremmo mai "paese del Pacifico"; occupa mezza Asia, ma non ha le tipicità di un paese asiatico; è lo stato europeo più grande, ma non la consideriamo nemmeno Europa. Forse da una crociera qualcuno ha erroneamente dedotto che sia un "paese baltico".

Nell'immaginario collettivo la Russia rimarrà sempre vodka, ghiaccio e comunismo, lunga 11 fusi orari ma apparentemente piccola, distante eppure così vicina, centrale ma sempre periferica. No, non possiamo dire che la Russia sia un "paese del Mediterraneo", ma possiamo sforzarci di capire, prima di partire all'attacco, prima della gogna mediatica. Chi abbiamo di fronte potrebbe avere da dirci cose che vanno oltre un sussidiario.