Lo si sospettava da anni, ma ora sembra che i sospetti abbiano ricevuto una spaventosa conferma. La Corea del Nord starebbe, forse addirittura dagli anni 60 del XX secolo, sviluppando armi chimico - batteriologiche a base di vaiolo e antrace. Come dicevamo, i sospetti sarebbero confermati dal fatto che tra i diversi disertori nord coreani che hanno oltrepassato il confine con la Corea del Sud ne è stato, per ora, identificato uno che risulta aver sviluppato degli anticorpi al batterio dell'antrace. Di conseguenza, le possibilità sono soltanto due.

O ha sviluppato gli anticorpi naturalmente essendo venuto in contatto casualmente con il batterio o, è l' ipotesi più inquietante, è stato vaccinato intenzionalmente contro il germe. Per di più, secondo l'emittente Sky News che per prima ha diffuso la notizia, senza peraltro, rivelare l'identità del disertore nordcoreano, altri 4 soldati avrebbero manifestato sintomi tipici dell'esposizione a radiazioni.

Il programma batteriologico nordcoreano

Alla base di queste rivelazioni ci sarebbero fonti di intelligence della Corea del Sud che avrebbero anche rivelato che la Corea del Nord starebbe studiando come armare i propri missili balistici con cariche batteriologiche all'antrace. Infatti, secondo gli 007 sudcoreani, lo sviluppo dell'armamento nucleare avrebbe, più che altro, una funzione strategica di preservazione del Regime e di dissuasione nei confronti delle altre potenze nucleari, in primo luogo gli Stati Uniti.

Mentre le armi chimiche avrebbero un ruolo pienamente operativo in un possibile scenario di guerra.

I sospetti degli Stati Uniti

Secondo il governo degli Stati Uniti, per poter portare avanti questo programma di sviluppo il regime di Kim Jong-un starebbe affamando il proprio popolo e, addirittura, utilizzando alcuni uomini come cavie umane per i propri esperimenti.

Lo dimostrerebbero i 4 disertori con sintomi di esposizione alle radiazioni. Questi, infatti, risiedevano nella contea di Kilju dove il Regime ha effettuato diversi test nucleari. I 4 disertori, in particolare, sempre secondo fonti sudcoreane, sarebbero stati esposti regolarmente a radiazioni almeno dal maggio 2009 al gennaio 2013.

Sempre secondo fonti di intelligence, l'esercito nordcoreano verrebbe regolarmente addestrato a combattere in un contesto ambientale successivo all'utilizzo di armi batteriologiche. E, secondo esperti di strategia militare, tali armi verrebbero utilizzate dal regime in primo luogo per ottenere un vantaggio tattico a livello locale in una probabile penetrazione in territorio sudcoreano. D'altra parte, l'arsenale a disposizione del regime sarebbe, attualmente, dalle 2500 alle 5000 tonnellate di armi chimiche. La minaccia, quindi, sarebbe estremamente reale.