Sono clamorosi i risultati degli ultimi sondaggi dell’Istituto di analisi statistiche e ricerche di mercato Ipsos sulle intenzioni di voto degli italiani, rilevate tra il 5 e il 6 dicembre, ma rese pubbliche solo oggi. Confermato il trend negativo del Pd di Matteo Renzi, che tocca il suo minimo storico probabilmente anche a causa della nascita di Liberi e Uguali, la nuova formazione di sinistra guidata da Pietro Grasso la quale, invece, fa registrare un buon risultato. Il M5S fa un altro boom, dopo quello del 2013, raggiungendo quasi la fatidica soglia del 30%, già peraltro superata nei sondaggi di inizio 2017.

Si consolida anche il vantaggio di Forza Italia nei confronti della Lega di Matteo Salvini grazie all’ennesima discesa in campo di Silvio Berlusconi. Stabili i Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni. Centro non pervenuto. Ma vediamo tutti i numeri.

I numeri dei sondaggi Ipsos: M5S primo partito

Il dato più eclatante dei già sorprendenti sondaggi svolti dall’Istituto di Nando Pagnoncelli è sicuramente la costante crescita del M5S che, dal 27,5% fatto registrare nel luglio scorso, passa al 29,1%, insediandosi saldamente nella posizione di primo movimento politico italiano. Certo, sempre secondo i sondaggi, il record grillino risale all’inizio del 2017, quando i pentastellati erano dati addirittura sopra al 30%.

Ma il risultato odierno risulta più che lusinghiero e non viene intaccato nemmeno dal dibattito sulle fake news alimentato dagli Usa (New York Times e ex vicepresidente Joe Biden) che accusano il M5S di aver stretto accordi segreti con la Russia di Putin. Chissà se questa volta il presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha sentito il boom che non aveva udito nel 2013.

Pd di Renzi peggio di quello di Bersani, bene Grasso

A fare da contraltare alla lenta ma inesorabile ascesa del Movimento di Beppe Grillo ci sono i numeri fatti registrare dal Pd del segretario Renzi. I Dem si attestano su un modesto, anche se ancora consistente, 24,4%. Un punto percentuale in meno rispetto alla gestione Bersani del 2013.

Pd che, almeno nei sondaggi, perde sei punti rispetto al 30,4% toccato a maggio 2017. Concausa dell’emorragia di consensi che ha colpito il Nazareno è sicuramente la nascita di Liberi e Uguali. La formazione di sinistra guidata da Pietro Grasso, infatti, raccoglie un buon 6,6%, cifra superiore di più di un punto rispetto alla sommatoria dei voti di Mdp, Possibile e Sinistra Italiana.

Berlusconi leader indiscusso del centrodestra

Passando nel campo del centrodestra, non stupisce più di tanto il consolidamento in prima posizione di Forza Italia, in irrefrenabile ascesa da quando Silvio Berlusconi ha deciso di riscendere in campo. Gli azzurri raggiungono quota 16,7%, staccando di più di due punti percentuali la Lega di Matteo Salvini che, con il suo 14,4%, deve dire probabilmente addio al sogno di diventare premier.

Completano la coalizione di centrodestra i Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, più o meno stabili con il 4,9%.

Gli altri

Sondaggi che, pur essendo stati svolti prima del clamoroso passo indietro di Angelino Alfano, vedono sparire dai radar i partiti di centro, con Ap data ancora al 2,7% e Scelta Civica data ormai per dispersa. Brutte notizie anche per chi, nel Pd, contava su alcuni partitini per formare una presunta coalizione di centrosinistra: Verdi e Italia dei Valori (insieme a Socialisti di Nencini e Radicali di Bonino non pervenuti) raggiungerebbero forse lo zero virgola.