Sono giorni caldi nella formazione delle coalizioni verso le prossime Elezioni politiche. In particolare vi sono molti movimenti nella coalizione di cui farà parte anche il Pd. Vediamo di seguito che cosa sta accadendo e quali sviluppi potrebbero esserci.

Vicina la nascita della lista civica, ecologista e progressista con Verdi, Pisapia e prodiani: partecipa anche la Boldrini?

Nelle scorse ore vi è stata una nuova iniziativa dei Verdi che, durante una conferenza stampa alla Camera dei Deputati, hanno lanciato un "referendum" online fra i propri iscritti per avere l'approvazione sulla possibilità di avviare un confronto programmatico per la costruzione di un centrosinistra allargato.

Tale consultazione avverrà online il 4-5-6 di dicembre. Durante la conferenza il segretario nazionale verde Angelo Bonelli, assieme a Luana Zanella e Gianluca Carrabs, hanno affermato di "voler lavorare con Giuliano Pisapia per costruire un’aggregazione civica, ecologista, progressista e riformista ma con una forte connotazione, che guardi al civismo, alle battaglie ecologiste e dei diritti. Speriamo si possa costruire un’ampia aggregazione per una lista elettorale che rappresenti un’alternativa per il Paese". A questo progetto parteciperà oltre a Campo Progressista, anche il gruppo dei cosiddetti "prodiani", ovvero vari alcuni parlamentari e personalità storicamente vicine alla figura di Romano Prodi: in particolare del senatore Franco Monaco e dell'ex ministro dell'attuazione del programma Giulio Santagata.

Il "sogno" è ovviamente che lo stesso Professore bolognese in qualche modo "benedica" l'operazione in prima persona, cosa tutt'altro che scontata visto che più volte l'ex Premier ha ribadito di non essere interessato a un nuovo esplicito impegno politico. Potrebbe far parte del progetto anche la presidente della Camera Laura Boldrini, che nell'ultimo periodo ha partecipato a diverse iniziative di Campo Progressista e che non ha escluso di voler ripresentare una propria ricandidatura alle elezioni.

Questa lista si presenterebbe come il soggetto più a sinistra dentro la coalizione imperniata sul PD, anche se, sia i Verdi che in ambienti di Campo Progressista ci tengono a precisare che almeno finora non è stato formalizzato alcun accordo con i dem.

Già pressoché certo dell'alleanza col PD è il PSI di Nencini

Chi invece sicuramente si alleerà con il PD è il Partito Socialista di Nencini, il quale è già da anni organicamente parte dell'alleanza di Governo.

Accordo che verrà quasi certamente confermato anche in vista delle prossime elezioni. Da questo punto di vista ci giungono rumors contrastanti però sulla modalità con cui i socialisti si presenteranno al voto: si vocifera ad esempio della possibilità che possano presentare alcuni candidati dentro le liste del PD nel proporzionale, oltre ovviamente ad averne alcuni nella "parte comune" nel maggioritario. Vi è chi ipotizza una corsa con il proprio simbolo dentro l'alleanza, ma anche chi invece vede come più probabile che Riccardo Nencini e soci possano far parte della lista unitaria Verdi-Campo Progressista di cui parlavamo poco fa, qualora questi ultimi formalizzassero l'alleanza con i dem. Seguendo da questo punto di vista il "modello Marche": ovvero la lista che alle regionali del 2015 ottenne oltre il 5%, come parte integrante del centrosinistra che vinse le elezioni con Luca Ceriscioli presidente.

Cosa farà +Europa di Emma Bonino?

Discorso ancora a parte merita il possibile atteggiamento elettorale dei Radicali di Riccardo Magi, i quali assieme a Benedetto Della Vedova ed Emma Bonino, la settimana scorsa hanno presentato un proprio nuovo simbolo unitario: +Europa. Un progetto che si muove nel solco del federalismo europeo. Sul piano delle alleanze però ancora niente è definito: vi è chi ipotizza una corsa solitaria fuori dalla coalizione di centrosinistra, chi li vede dentro la coalizione ma con il proprio simbolo e chi invece pensa che alla fine anche i radicali possano far parte della lista unica con Verdi, Campo Progressista e (forse) socialisti. Non secondario da questo punto di vista è anche il fatto che +Europa, essendo una formazione appena nata, è tenuta a raccogliere 45mila firme per presentarsi alle elezioni: cosa tutt'altro che facile. Oltre al fatto indubitabile che, tutti unendo le forze, è più realistica la possibilità di superare il 3% per entrare in Parlamento,.