Roberto maroni non ha preso per niente bene l’annuncio della candidatura nelle liste della Lega dell’avvocato Giulia Bongiorno, ufficializzato ieri da Matteo Salvini. Il governatore uscente della Lombardia, già dato in rotta di collisione con la linea politica del segretario, ha pubblicato un post su Twitter per ricordare che lui e il fondatore del Carroccio Umberto Bossi hanno sempre combattuto “quelli come Andreotti”, con chiaro riferimento al passato politico e professionale della Bongiorno. Salvini, da parte sua, non ha fatto una piega, dichiarando a stretto giro di posta di essere orgoglioso della scelta fatta.

L’attacco di Maroni e la risposta di Salvini

Come accennato sopra, Roberto Maroni ha colto l’occasione dell’arruolamento di Giulia Bongiorno nella Lega per attaccare di fatto il segretario Salvini. Nel suo cinguettio - citando la frase della Bongiorno “questa Lega nazionale la avrebbe approvata anche Andreotti” - il governatore lombardo scrive che è “davvero cambiato il mondo” perché, aggiunge, “io e Bossi quelli come Andreotti li abbiamo sempre combattuti”. Un colpo basso nei confronti della scelta del suo segretario il quale, passate poche ore, ribadisce la sua linea, ma stando bene attento a non rispondere alla provocazione e a non cadere nella trappola di Maroni. “Sono orgoglioso della scelta per la Lega di Giulia Bongiorno”, dichiara Salvini alle agenzie ricordando le numerose battaglie dell’avvocato ed ex parlamentare su “sicurezza, legalità, legittima difesa, difesa dei diritti e delle libertà delle donne”.

Bongiorno: ‘Se un ladro entra in casa mia apro il fuoco’. Origini e storia del suo rapporto con la Lega

La storia dell’avvicinamento politico tra Giulia Bongiorno e la Lega di Salvini inizia qualche anno fa. Ma è il 25 aprile 2017, Giorno della Liberazione, che esplode ‘l’amore’. L’allieva del ‘principe del foro’ Franco Coppi viene invitata dal leader leghista a tenere una lectio magistralis, durante la conferenza intitolata ‘La difesa è sempre legittima’, di fronte a seimila leghisti a Verona.

Presenti tra il pubblico anche Graziano Stacchio, Roberto Zancan e Franco Birolo, i tre commercianti diventati idoli del popolo leghista perché hanno avuto il coraggio di reagire alle rapine subite sparando e uccidendo i malviventi. Ebbene, la Bongiorno riesce a far ribollire la platea con una sola frase: “Se un ladro entra in casa mia apro il fuoco”.

Da lì alla candidatura nella Lega in vista delle elezioni politiche del 4 marzo 2018 il passo è breve. Ieri, 18 gennaio, Matteo Salvini conferma su Fb la decisione che “Giulia Bongiorno si candida come capolista in diversi territori” e se il centrodestra dovesse vincere “verrà impiegata ai massimi livelli”.