Era ormai diverso tempo che i mass media adombravano la possibilità che Beppe GRILLO si stesse lentamente distaccando dal M5S. In pratica, questa la versione di tv e giornali, il comico genovese avrebbe preso le distanze dal Movimento da lui fondato, insieme a Gianroberto Casaleggio, perché non si riconoscerebbe più nella linea politica interpretata dal candidato premier pentastellato Luigi Di Maio. Voci talmente insistenti, al limite della fake news, da costringere il guru a scrivere una lettera aperta al Fatto Quotidiano con cui smentisce categoricamente ogni illazione sul suo conto.

La lettera di Grillo al Fatto

Beppe Grillo sceglie la formula di una lettera aperta, inviata al Fatto Quotidiano, e subito pubblicata dal giornale diretto da Marco Travaglio. Il comico genovese apre la sua missiva chiedendo quasi ironicamente se sia possibile smentire le “voci” propagandate da diverse testate mediatiche che lo vedrebbero deciso ad abbandonare il M5S. Grillo definisce questa non-notizia semplicemente una “stupidaggine”, propagandata partendo dall’assunto, falso, che sia lui ad abbandonare il Movimento e non il contrario. In pratica, secondo Grillo, i mass media al servizio della casta politica vorrebbero inculcare negli italiani l’idea che sia lo stesso fondatore a non credere più nei valori e nel compito del M5S ora guidato da Luigi Di Maio.

La prova che sia tutta propaganda, un “caos controllato” secondo Grillo, risiede nel fatto che nessuno abbia scritto che sia il M5S a voler abbandonare lui.

Una ‘grandinata di fake news’ contro il M5S

Il fondatore del M5S usa la metafora del jazzista che si dà al liscio per far capire quanto sia folle la versione propagandata dai media di Regime secondo cui, dopo dieci anni di impegno politico, Beppe Grillo avrebbe deciso di mollare tutto a meno di due mesi dalle elezioni politiche del 4 marzo.

E meno male, aggiunge, che non esiste un aggettivo per descrivere con precisione persone che si inventano “una stron*ata del genere”. Insomma, la lettera di Grillo, lo dice lui stesso, non serve solo a smentire questa “grandinata di fake news” sul suo conto, ma soprattutto a mostrare la vera natura del “sistema politico-mediatico”, formato da uno “stormo di disperati” messi al servizio della “finanza internazionale”.

La casta ha paura di Di Maio

Beppe Grillo si sforza per cercare di interpretare il senso della fake news sul suo abbandono del M5S. E l’unica spiegazione che ritiene plausibile sta nel fatto che la casta ha paura della designazione di Luigi Di Maio come candidato premier. I vecchi partiti, infatti, sono impegnati a giocare con quelli che Grillo definisce “i loro residuati bellici”. Come Silvio Berlusconi, bollato come “l’ex badante della nipote di Mubarak”, alleato della “Lega non più Nord” di Matteo Salvini. Oppure come Matteo Renzi, ancora in campo nonostante la promessa di abbandonare la vita politica in caso di sconfitta nel referendum costituzionale del 4 dicembre 2016. Lo scopo della casta, secondo Grillo, è infatti quello di mantenere in equilibrio quel “vergognoso caos organizzato” che chiamano campagna elettorale, trasformando quest’ultima in una “nebbia di dicerie” che ha come unico obiettivo quello di “confondere la gente”.

Insomma, conclude la sua missiva Grillo, i politici della casta sono tutti “fantasmi di se stessi” che mettono in scena, con l’aiuto dei giornalisti compiacenti, uno “psicodramma di controfigure” che rischia di distruggere l’Italia, consegnandoci nelle grinfie dell’Europa.