Il nome è affascinante e richiama senza dubbio una certa sinistra ormai tramontata. Ma Potere al Popolo è una lista che, in fin dei conti, incarna il vero spirito della sinistra storica: quello di dar voce alla collettività. Nata a Napoli da movimenti di base, in primis quello dell'ex OPG Occupato 'Je so' pazzo', di collettivi e centri sociali, in cui però sono confluite realtà partitiche come Rifondazione Comunista, Sinistra Anticapitalista, Rinnovamento Socialista e Partito del Sud, la nuova lista antagonista mira a dare filo da torcere ai partiti tradizionali nella corsa verso il parlamento alle Elezioni politiche del prossimo 4 marzo.

Leader di Potere al Popolo è Viola Carofalo, ricercatrice precaria di 37 anni.

'Formazione plurale di sinistra radicale'

"Non chiamatemi leader, ma portavoce" sottolinea Viola Carofalo in un'intervista rilasciata all'agenzia La Presse. Ed approfitta del richiamo per attaccare il Movimento 5 Stelle. "La nostra è una vera partecipazione di base, qualcun altro come i Cinque Stelle parla di partecipazione popolare, ma poi decidono tutto i vertici". La Carofalo definisce la lista "una formazione plurale di sinistra radicale, accomunata da valori come solidarietà, antirazzismo, antisessismo, lavoro ed ambiente". Potere al Popolo si rivolge a tutti, in particolare agli elettori 'delusi'. "In Italia c'è tanta gente che non va più a votare. Invitiamo queste persone a votare per qualcosa e non contro qualcosa".

Tra gli spunti della lista anche una ferrea opposizione al Jobs Act. "In realtà il Jobs Act non è l'unico problema, si tratta dell'ultimo capitolo di una precarizzazione in atto da anni, con la Fornero ed il pacchetto Treu. In questi anni i governi hanno alimentato una guerra tra poveri, tra chi vorrebbe andare in pensione e chi non riesce a trovare lavoro. Credo proprio - conclude - che sia stato tutto costruito a regola d'arte".