Alexei Navalny è conosciuto per essere il maggiore, e più temuto, oppositore politico del presidente russo Vladimir Putin. Non a caso gli è stato impedito di candidarsi alle prossime elezioni in Russia. Un ‘martire della democrazia’, dunque. Navalny, intervistato dall’Ansa, parla tra le altre cose del suo giudizio sull’Italia e sui presunti rapporti amichevoli che intercorrerebbero tra una parte di quello che definisce “l’establishment italiano” e il regime putiniano. Tra gli obiettivi delle sue critiche ci sono la Lega di Matteo Salvini e il M5S di Beppe Grillo, entrambi descritti come ‘amici di Putin’.

Ma i suoi giudizi sono forse basati prevalentemente su due report pubblicati negli Usa i quali, però, sono da molti considerati di parte e poco veritieri.

L’intervista di Navalny all’Ansa

Alexei Navalny considera “irrazionali e abbastanza irritanti” i presunti “legami” tra un non meglio precisato “establishment italiano” e il “regime” del che il presidente Vladimir Putin avrebbe instaurato in Russia. Utilizza l’aggettivo “incomprensibili” per descrivere le affinità con “quelli di estrema destra” come la Lega di Salvini che, sono parole sue, “ama molto Putin e Putin ama molto loro”, pur avendo “ideologie opposte”. Ma gli strali di Navalny sono rivolti anche contro il M5S che viene praticamente commiserato per il fatto di tenere una “posizione favorevole nei confronti di Putin”.

Una contraddizione secondo il politico russo perché, a sentire le dichiarazioni dei pentastellati e la loro linea politica, “lo dovrebbero odiare”.

Navalny e i report degli Usa contro M5S e Lega

Il giudizio di Alexei Navalny su M5S e Lega è forse condizionato, come già accennato, da due report usciti negli Usa negli ultimi tempi.

Il primo, pubblicato sulla prestigiosa rivista Foreign Affairs l’8 dicembre 2017, è un articolo dal titolo ‘Come resistere al Cremlino’. Nel pezzo - scritto a quattro mani dall’ex vice presidente di Obama Joe Biden e dall’ex vice assistente segretario alla Difesa Michael Carpenter - si sostiene che la Russia avrebbe interferito pesantemente sul referendum costituzionale italiano del 4 dicembre 2016, condizionandone il risultato.

Inoltre, il regime di Putin si starebbe muovendo in previsione delle prossime elezioni politiche del 4 marzo “per sostenere il movimento nazionalista della Lega e quello populista del M5S”.

M5S e Lega esecutori delle fake news di Putin

Il secondo report è stato invece pubblicato il 10 gennaio scorso dallo staff del politico Democratico Ben Cardin, membro della commissione Esteri del Senato Usa. Nel documento di circa 200 pagine c’è scritto che il nostro paese è un “possibile obiettivo del Cremlino”, desideroso di favorire partiti come M5S e Lega, contrari al rinnovo delle sanzioni economiche contro la Russia. Ma non solo, perché i movimenti di Salvini e Grillo vengono definiti “partiti populisti anti establishment” e accusati di fare ampio uso di “fake news e teorie cospirative” “architettate” direttamente dai Media in mano a Putin.