Il mondo del M5S è in subbuglio dopo l'attacco sferrato da Vittorio Sgarbi contro Luigi Di Maio in occasione dell'ultima puntata di Non è L'Arena, in onda su La7 nella prima serata di ieri. Una pesante invettiva da parte del noto critico d'arte e scrittore italiano contro il candidato premier del Movimento 5 Stelle alle politiche di marzo 2018. In occasione della reprimenda, sono volati insulti pesanti contro il vice presidente della Camera, definito "un c******e qualunque". L'argomento che si stava trattando in studio aveva come punto di riferimento gli stipendi d'oro.

Sgarbi ha esposto la sua opinione, dividendo la platea dei beneficiari in due macro categorie: capaci e incapaci. Inutile dire quale "girone" sia toccato all'onorevole 5 Stelle.

Attacco frontale

Secondo Vittorio Sgarbi una persona capace merita di avere una retribuzione importante, sia esso un politico oppure un imprenditore. Le due personalità citate rispondono ai nomi di Marchionne e Montezemolo. Entrambi dirigenti d'azienda, il primo è l'ad di Fiat Chrysler Automobiles, il secondo è stato, tra le altre cose, Presidente della Ferrari negli anni d'oro, in cui il Cavallino Rampante ha vinto tutto. Chi invece dimostra di non avere qualità, di non saper svolgere il suo lavoro, non merita l'eventuale maxi stipendio.

Se gli esempi virtuosi portavano la firma di Marchionne e Montezemolo, tra i "cattivi esempi" figura Luigi Di Maio. Non un nome qualunque, se pensiamo che il Centrodestra da tempo ha dichiarato guerra al Movimento 5 Stelle, ritenendolo l'unico vero avversario alle prossime elezioni politiche. In diverse occasioni il candidato premier del Movimento ha ricevuto attacchi da parte di alti esponenti della coalizione liberale.

Su tutti Silvio Berlusconi. Il numero uno di Forza Italia va ripetendo da settimane un concetto similare a quello espresso da Sgarbi nella serata di ieri a Non è L'Arena, salvo utilizzare termini meno accesi.

Le parole di Sgarbi

Con accanto Rosario Crocetta, ex governatore della Regione Sicilia, Sgarbi ha preso la parola dicendo: "Il vero politico disonesto è il politico incapace.

Nessuno di voi contesta gli stipendi di Marchionne e Montezemolo. Quando uno ha qualità deve essere pagato. Se non hai qualità, tu - e qui inizia l'attacco a Di Maio - vicepresidente della Camera che ti chiami - come si chiama quel balordo piccolino lì - Di Maio, non meriti 16 mila euro al mese, perché non conti un c***o, non vali un c***o, sei un c*****e qualunque". Da rimarcare l'applauso del pubblico presente nello studio della trasmissione di Massimo Giletti al momento del "climax" firmato Sgarbi.