Non finiscono mai le cadute di stile per il Presidente degli Stati Uniti d'America, Donald Trump, destinato ormai a collezionare magre figure fino a conclusione del proprio mandato, iniziato pochi mesi fa. Nelle scorse ore il Capo di Stato americano ha incontrato nello Studio Ovale alcuni membri del Congresso (l'organo legislativo del Governo federale degli Stati Uniti d'America). Durante l'incontro uno dei temi trattati dai presenti era l'ipotesi di eliminare lo status di protezione agli immigrati da Haiti, El Salvador e diversi stati dell'Africa.

Trump ha risposto in modo non molto gentile e carino, chiedendosi il perchè gli State debbano accogliere migliaia di persone provenienti da questo "cesso di paesi". A riportare la notizia è stato il quotidiano più antico e diffuso di Washington, il Washington Post, diretto attualmente da Martin Baron. Continuando il suo discorso, il quarantacinquesimo Presidente degli Stati Uniti d'America ha sottolineato che si potrebbero portare più persone da nazioni come i paesi del nord Europa, per esempio i norvegesi.

Membri del congresso amareggiati dalla frase del Presidente degli Stati Uniti d'America

La frase "paesi di cesso" ha lasciato a bocca aperta i membri del Congresso che stavano assistendo alla riunione.

Tra questi il politico, militare e avvocato statunitense, Lindsay Graham, e il settantatreenne Richard Joseph Durbin. Secondo i due politici bisognava seguire una linea diversa rispetto a quella di Trump. L'obiettivo, per i due, è quello di ridurre della metà la lotteria per i visti di ingresso negli State e allo stesso tempo non eliminare la protezione per tutti gli immigrati che vivono nel paese e hanno lo stato di protezione.

Reazioni dalla Casa Bianca

Preso atto delle parole pronunciate da Trump, Raj Shan, vice portavoce della White House, ha sottolineato che il Capo di Stato americano, a differenza di alcuni politici della capitale, vuole battersi per i cittadini americani, basando l'immigrazione sulla meritocrazia. In poche parole, l'obiettivo del miliardario americano, è quello di far entrare solo chi può dare un vero contributo alla popolazione americana e aumentare l'economia del paese.

Ingresso vietato per alcuni cittadini di paesi africani e asiatici

Poco meno di un anno fa, il Capo di Stato americano aveva vietato l'ingresso negli State a tutti coloro che provenivano dagli stati africani della Libia, Somalia e Sudan e dagli stati asiatici dell'Iraq, Yemen, Iran e Siria. Sette paesi prevalentemente di religione musulmana. Il Presidente, inoltre, aveva precisato che questi provvedimento non dovevano tradursi in una messa al bando dei musulmani.

La lotteria per i visti d'ingresso

Di solito viene chiamata Green Card ma la giusta dicitura è Permanent Resident Card, ed è un'autorizzazione emessa dalle autorità americane e permette ad una persona straniera di risiedere negli State per un periodo di tempo illimitato.

Il tutto viene rilasciato dall'U.S. Citizenship and Immigration Services. Possedere la carta permette di abitare e lavorare un modo legale negli Stati Uniti d'America e godere dei diritti di un cittadino americano, eccetto il diritto di voto. Trascorsi cinque anni, i possessori della Green Card possono richiedere la cittadinanza americana. Per potersi iscrivere alla lotteria bisogna avere certi requisiti. Tra questi: essere nato in un determinato paese, avere un diploma di scuola media superiore o aver svolto un lavoro qualificato di 2 anni nell'ultimo quinquennio. Quest'anno i vincitori della carta saranno estratti nel mese di maggio