Era nell'aria che il Movimento 5 Stelle si esponesse in merito alla combattuta vicenda dei vaccini obbligatori, la battaglia della campagna elettorale in vista delle elezioni politiche del 4 marzo è già cominciata ed i temi si alternano a distanza di poche ore. Dei vaccini aveva già parlato il leader della Lega Matteo Salvini, twittando di voler tagliare l'obbligatorietà pur non condividendo la sua posizione con gli alleati del centro destra che quella legge l'hanno votata o per lo meno non ostacolata, Forza Italia infatti aveva votato a favore del provvedimento legislativo, mentre Fratelli d'Italia si era astenuta.

Ospite negli studi di Radio 1, nella trasmissione "Un giorno da Pecora", il leader pentastellato ha dichiarato di voler tornare a prima della legge Lorenzin, un passo quindi verso la raccomandazione e l'obbligo ma senza calcare la mano. A suon di tweet gli risponde il ministro della Salute Beatrice Lorenzin che porta avanti le posizioni del neo movimento Civica Popolare e di tutto il centro sinistra: "il populismo parla la stessa lingua" ha tuonato aggiungendo che "saranno gli italiani a valutare la serietà dei programmi".

Cinque Stelle come la Lega?

Se l'argomento è condiviso ciò che non accomuna i due leader politici sono sicuramente i toni più pacati nel caso di Di Maio ma non meno pungenti.

Il leader leghista ha portato a sostegno delle sue argomentazioni il caso della regione Veneto che ha preferito optare per la persuasione al posto della formale obbligatorietà, e citando il dato europeo in cui solo l'Italia detiene il record dei dieci vaccini obbligatori fissati per legge. Di Maio dal canto suo taglia corto evidenziando che nel raggruppamento di centro destra a comandare è solo il fondatore di Forza italia.

Proprio oggi arriva la replica a Berlusconi che aveva etichettato i grillini come peggiori dei post comunisti, Di Maio cita Gandhi affermando: "se loro sono moderati allora io sono Gandhi" a seguito della frase choc del candidato del centro destra per le elezioni in Lombardia Attilio Fontana sulla "Razza Bianca" oggi ritrattata dallo stesso.

Siamo solo all'inizio ma sembra che per conquistare una bella fetta di elettorato tutti e tre gli schieramenti non lesinano colpi a sensazione, il centro sinistra per ora appare più attendista e si limita a rispondere a tono ma siamo certi che nelle prossime settimane le voci si alzeranno anche da quel versante.