Roma, capitale d'Italia, Caput Mundi, probabilmente la città più bella del mondo. Che un noto quotidiano americano proponga un articolo o un report su Roma non può e non deve sorprendere. Ma quando il tema principale di queste pagine mettone in risalto non il Colosseo né il Circo Massimo e nemmeno la grande storia della nostra città, ma il degrado in cui versa, lo sdegno e l'imbarazzo di un cittadino, non deve stupire. Ebbene si, il New York Times, in entrambe le sue versioni (statunitense e internazionale), ha trattato il degrado e l'incuria che Roma offre ai suoi abitanti e ai milioni di turisti che da ogni angolo del globo vengono ad ammirarla.

L'immagine utilizzata non ha bisogno di didascalie o descrizioni: Trastevere, antico rione della città, rifiuti, immondizia, cartoni, lungo la strada. Di seguito un passo dell'articolo: "Le sterpaglie in alcuni tratti sfiorano le ginocchia, i lavori della metropolitana hanno rallentato il servizio a passo d'uomo, un incendio ha reso il più importante scalo della città caotico e affollato, gli arresti dei funzionari pubblici rendono evidenti le infiltrazioni criminali...".

Il New York Times mette in mostra l'altra faccia di una città, che sembra sull'orlo del precipizio. Servizi di ogni tipo non adeguati o del tutto assenti, degrado della città e della qualità della vita, ai quali va aggiunto l'onore della cronaca di "Mafia Capitale".

Il quotidiano cita anche il sindaco Marino, chiedendosi se sia in grado di gestire la sua città. "The Mayor's Honest, but is that enought to halt the eternal city's decline?" (Il sindaco è onesto, ma è abbastanza per evitare il declino della città eterna?).

Che fine ha fatto la gloria di Roma? il fascino degli anni sessanta?

Rimanere ancorati al passato non serve. Ma è necessario che politica e istituzioni lavorino insieme per ridare a Roma ciò che merita. Il mondo ci osserva, siamo sotto una lente di ingrandimento, e nulla passa inosservato. I cittadini meritano di vivere in una città che garantisca una qualità della vita proporzionata alla sua importanza.