Ancora lo sciopero bianco dei macchinisti Atac all’onore delle cronache, questa volta per i provvedimenti richiesti dal sindaco della Capitale, Ignazio Marinoin conseguenza dei gravi disservizi subiti dagli utenti del trasporto pubblico romano negli ultimi mesi. Alla vigilia dell’incontro che il nuovo assessore alla Mobilità di Roma, Stefano Esposito, avrà con il direttore generale dell’Atac, Francesco Micheli, per parlare della ridefinizione dei vertici aziendali, è stato lo stesso assessore a comunicare che il comune non ha le risorse necessarie per licenziare i dirigenti ritenuti responsabili dei disservizie che rimarranno, quindi, al loro posto.

Sciopero bianco, servono 2 milioni per licenziare 10 dirigenti ‘inadeguati’

L’episodio che aveva portato il sindaco Marino ad azzerare, il 25 luglio scorso, l’intero Consiglio d’Amministrazione dell’Atac era stato lo sciopero bianco messo in atto dai macchinisti dell’azienda di trasporto pubblico che si rifiutavano di uscire con mezzi che non rispettavano i protocolli di efficienza e sicurezza previsti dagli standard aziendali. Il risultato era stato una serie di ritardi delle corse della Metro che avevano portato ad episodi di aggressione da parte di utenti esasperati nei confronti degli stessi dipendenti dell’Atac.

A guidare l’Atac, il sindaco aveva chiamato Francesco Micheli, manager di prestigio proveniente da esperienze importanti in aziende come Gucci e Poste Italiane, chiedendogli, come primo atto, di stilare una lista dei dirigenti ritenuti responsabili dei disservizi patiti dagli utenti del servizio pubblico romano negli ultimi mesi.

La ‘black list’ richiesta da Marino è prontamente arrivata, con i nomi di 10 dirigenti, su 54 in servizio, ritenuti ‘inadeguati’, ma dopo neanche un mese arriva, dalla stessa amministrazione comunale, l’altolà ai licenziamenti.

‘In questa fase economicamente difficile’, fa sapere l’assessore Micheli, ‘non è possibile pensare di distrarre le poche risorse a disposizione per operazioni che non vadano nei servizi per i cittadini’.

Il licenziamento dei 10 dirigenti ritenuti responsabili dei disservizi causati dallo sciopero bianco costerebbe, infatti, alle casse dell’Atac, circa 2 milioni di euro.

I conti dell’Atac e la privatizzazione.

L’esigenza di rilanciare il servizio pubblico si scontra, quindi, con i conti dell’Atac che nei primi sei mesi dell’anno fanno registrare un rosso di 60 milioni e senza la ricapitalizzazione di 200 milioni da parte del Comune di Roma, la municipalizzata avrebbe già dovuto dichiarare fallimento.

Sarà questo l’arduo compito cui dovrà assolvere il nuovo direttore Micheli, alla ricerca di un partner industriale che, entro il 2019, dovrà segnare il passaggio ad una parziale privatizzazione del servizio pubblico.