Si chiama ‘progetto di mobilità alternativa’, nasce dall’idea di ingegneri della rete, ma per il suo effetto ha bisogno della partecipazione dei cittadini, in questo caso quelli della Capitale. Così l’azienda californiana Uber ha invitato la popolazione romana a rispondere ad una class to action con cui richiedere una rivalutazione delle proprie esigenze, al momento nell’immediato del Giubileo. L’azienda ha convertito i reclami dei cittadini nella possibilità di indicare l’ubicazione delle fermatein base al proprio favore. La situazione viaria attuale non esclude i disagi della popolazione delle zone decentrate, costrette a percorrere chilometri pur di trovare una pensilina.

Il Giubileo, occasione di enorme afflusso, pone l’incognita della capacità dei trasporti di sopravvivere al congestionamento.

Come funziona

Il Giubileo può essere l’occasione giusta per l’esperimento, una trovata che potrebbe finire con l’essere applicata nel lungo periodo. È stata predisposta una piattaforma di crowdsourcinga libero accesso per tutti i cittadini, uno spazio virtuale in cui ciascuno può esprimere pareri sulla mobilità. Per accedervi bisogna effettuare il login sul sito della linea-Ue passare allo spazio interviste dedicato ai visitatori. Ogni utente può dare le proprie segnalazioni, immaginare un percorso alternativo per riunire le zone più isolate ai grandi centri basandosi sulla propria esperienza, arrivando anche a mappizzare l’ideale tratto.

Successivamente i vari programmi suggeriti vengono sottoposti all’esame dei canali social che chiarirà quale alternativa preferire e concretizzare nel piano dei trasporti pubblici. Dal riscontro verrà composta una vera e propria linea, la Linea U appunto, che si innesterà sulle tratte attuali. Il concorso alla partecipazione ha però fine il 9 dicembre.

Da allora il servizio sarà in attività fino al 24 dicembre. La brevità si giustifica trattandosi di due settimane di prova, due settimane per l’avviamento e per un sondaggio tra i fruitori che determineranno le sorti del progetto. Tutta l’operazione, che ha provocato la levata dei tassisti, è prima di tutto nel tipo del marketing in un contesto come il Giubileo che è una occasione ghiotta per la sponsorizzazione del brand e tra i romani e tra tutto il mondo. D’altra parte non è detto che il progetto non possa essere impugnato nel futuro per creare una rete complementare o sostitutiva all’attuale trasporto pubblico romano.