Alle porte delle elezioni amministrative in diverse regioni d’Italia, i partiti schierati sono alle prese con le varie campagne elettorali. Sono giornate di fuoco in particolare per Roma:la capitale d’Italia negli ultimi anni è sotto attenta analisi per gli scandali di Mafia Capitale. Questa mattina, un folto gruppo di potenziali elettori e candidati del partito Fratelli d’Italia, che sostiene come futuro sindaco l’onorevole Giorgia Meloni, ha indetto una manifestazione pacifica per i debiti fuori bilancio del III Municipio di Roma. La protesta si è tenuta vicino piazza Sempione, davanti al piccolo chiosco.

I manifestanti si sono presentati in mutande e hanno messo in evidenza uno striscione gigante che riportava la seguente frase: "Debiti fuori bilancio il PD ci ha lasciato in mutande".

Circa 4,5 milioni di euro i debiti fuori bilancio

Sono cifre da capogiro quelle dei debiti fuori bilancio:a 1.650.525,74 ammontano quelli dovuti a lavori in somma urgenza;il debito lasciato in eredità al futuro presidente, ai consiglieri e agli assessori, che prenderanno in mano le redini del III Municipio di Roma, dopo le prossime elezioni amministrative che si terranno il 5 giugno 2016, ammonta ad un totale di circa 4,5 milioni di euro. Non solo i Fratelli d'Italia palesano il loro dispiacere per quanto è stato fatto sotto il governo del PD: alcune settimane fa Alfio Marchini ha dichiarato alla radio RTL che lo stesso Giachetti, futuro candidato sindaco del PD, si vergognava del suo partito tanto da nascondere il simbolo.

Un'eredità che scotta quella lasciata dal PD

Il futuro mini sindaco, ossia candidato come presidente, nella lista Fratelli d'Italia,Vincenzo Di Giamberardino ha ricordato questa mattina, durante la pacifica manifestazione, che l'eredità lasciata dalla giunta uscente darà filo da torcere a coloro che saranno neo eletti al III Municipio.

Tutti i provvedimenti protocollati dal 2014 agli inizi del 2016, per quanto concerne le somme citate, erano dovuti a lavori in somma urgenzafatti senza nessuna copertura di bilancio, appalti assegnati senza alcun bando a firma del presidente del III Municipio. Questa procedura è stata largamente usata dalla giunta uscente e, dopo le elezioni, il nuovo Consiglio comunale e la nuova giunta capitolina potrebbero trovarsi con una grossa e immediata crisi di liquidità anche perché le ditte, le associazioni e lavoratori coinvolti a oggi non hanno operato senza incassare nulla.