Nella giornata di ieri 18 maggio 2016 il segretario della Lega Matteo Salviniè stato duramente contestato dai rom durante la sua visita nel campo nomadi di via Candoni a Roma. All'ingresso è stato accolto da alcuni adulti e bambini che l'hanno apostrofato con frasi offensive mentre era in attesa di essere raggiunto da Giorgia Meloni, arrivatain ritardo sul posto a causa di alcune "incomprensioni" con il personale Atac.

Salvini e Meloni contestati dai rom a Roma

Mentre il candidato sindaco di Roma Giorgia Meloniè stata bloccatadal personale Atacalla fermata della stazione Magliana,perchériprendeva le persone che saltavano i tornelli della metropolitana senza pagare il biglietto, Matteo Salvini era al campo rom di via Candoni.

Alcuni nomadi, fra i quali anche dei bambini, l'hanno accolto con grida e insulti ai quali il leader del Carroccio ha risposto a sua volta con gesti provocatori, filmando il tutto con lo smartphone in diretta Facebook. Il Secolo d'Italia ha riportato i motivi della contestazione: uno dei nomadi avrebbe affermato che "non è giusto che si faccia campagna elettorale sulla pelle degli zingari". Pare che i bambini avessero addirittura paura che Salvini si presentasse con le ruspe; alcuni di loro hanno anche esposto uno striscione con la scritta "Non vogliamo Salvini in campo, via".

Nel video di Salvini in diretta dall'esterno del campo nomadi di Roma, il cui "costo per il contribuente italiano è di 2 milioni e mezzo di euro", il leader della Lega testimonia di essere stato "accolto da decine di bambini fra i 4 e i 12 anni, in orario scolastico".

Nel video successivo, fatto insieme a Giorgia Meloni, la stoccata di Salvini poi ha toccato sia il PD che gli esponenti del Movimento 5 Stelle che "a parte la televisione, non ci sono nei quartieri e non si capisce cosa vogliono fare".

La proposta di Salvini e Meloni per i campi nomadi è pressoché simile: la candidata sindaco propone delle piazzole di sosta temporanee nelle quali ci si può stabilire per brevi periodi, pagando le utenze usufruite per poi andarsene.

Il leader della Lega allo stesso modo è promotore di ciò che già accade anche in altri paesi europei come la Svizzera: " aree di transito per chi vuole vivere in maniera nomade, mentre gli altri se sono stanziali devono avere una casa".