Si è tenuta il 2 maggio una riunione tra Roma TPL e Roma Capitale, per decidere le sorti di 1800 dipendenti dell'azienda di trasporti locali che da ben due mesi non ricevono alcuno stipendio. L'accordo tra il Comune e la società, chedetiene circa il 20% del servizio di trasporto su bus del territorio romano, non c'è stato ed ora la situazione sta diventando sempre più critica sia per i 1800 lavoratori, sia per le conseguenze sulle linee di percorrenza dei bus, che ovviamente subiscono ritardi o cancellazioni.

Gli stipendi non erogati

Nulla di fatto è scaturito dall'incontro.

Infatti, Roma Capitale sostiene di aver già concesso i soldi necessari al pagamento dei lavoratori (si parla di circa 24 milioni di euro), soldi che invece verranno in gran parte risucchiati dalla Breda Menarini Bus, azienda con cui la Roma TPL ha in attoun contenzioso. A quanto pare, altri 6 milioni di euro saranno presto elargiti dal Comune di Roma, ma tale cifra servirà a mala pena a pagare i 1800impiegati per il solo mese di marzo.

Le conseguenze sui trasporti di periferia

A risentire di questa condizione non sono solo i dipendenti di Roma, ma anche tutti i pendolariche, ogni giorno, utilizzano le 83 linee di collegamento periferico dei bus di Roma TPL. Il3 maggio, a non recarsi a lavoro è stato oltreil 70% del personale, dunque in mattinata solocirca il 30% dei bus ha effettuato le corse normalmente.È chiaro che l'attuale condizione sta aggravando una condizione di viabilità già poco efficiente nella Capitale che, tra bus che ritardano e metro affollate, non è di certo tra le città meglio collegate dal trasporto pubblico.

Lo sciopero di Venerdì 6 Maggio

Roma servizi per la mobilità ha confermato che i sindacati Cgil, Cisl, Uil, Faisa e Sul Ct avrebberoindetto uno sciopero per venerdì6 maggio della durata di 4 ore, dalle 8.30 alle ore 12.30, e così è stato. In queste ore, nellelinee di periferia collegate da Roma TPL non è assicurato il normale flusso di circolazione. Non aderiranno allo sciopero, invece, i mezzi pubblici Atac.