Sono bastate poche ore e la scalinata di Trinità dei Monti è tornata vittima del bivacco con i suoi 135 scalini di travertino utilizzati come posacenere. Inaugurata il 22 settembre con un grande concerto del maestro Antonio Pappano, oggi la scalinata si presenta di nuovo come residenti e associazioni temevano: macchie a terra dovute ai mozziconi di sigaretta, e turisti e non che la utilizzano per mangiare comodamente panini e bere birre. D'altronde, come biasimarli? La vista da lassù è unica al mondo.

La scalinata, costruita per il Giubileo del 1725 per collegarel'ambasciata spagnola alla chiesa di Trinità dei Montied inaugurata da Papa Benedetto XIII, dopo esattamente 20 anni dall'ultimo restauro del 1995, ha ritrovato lo splendore con un finanziamento privato della maison Bulgari.

Lavori costati 1 milione e mezzo di euro alla nota società italiana del lusso. All'inaugurazione dello scorso settembre era presente il sindaco di Roma,Virginia Raggi, la quale ha assicurato che la scalinata sarebbe stata ben conservata.

Ebbene, dopo i primi due giorni dalla riapertura, la promessa sembrava essere stata mantenuta, con diversi vigili a controllare l'opera del celebre architetto Francesco De Sanctis. I turisti sorpresi a bivaccare venivano multati e allontanati.Come spesso accade, però, quando l'attenzione mediatica cala, con essa cala anche il controllo.

Le foto parlano chiaro: in una città dove il senso civico non esiste ed è quotidianamente calpestato dal menefreghismo, non ci si può certo appellare al buon senso.

Ricordiamo ancora quando, nel febbraio del 2015, un gruppo di hooligans del Feyenoord devastarono l'allora appena restaurata fontana della Barcaccia del Bernini. In quell'occasione, i teppisti lanciarono contro la fontana decine di bottiglie di vetro che ne scalfirono per sempre il travertino. Danni inestimabili, in quanto impossibili da restaurare.O ancora quando un vandalo, "per attirare l'attenzione", danneggiò la fontana del Moro di piazza Navona, o il turista che per lasciare il segno incise le sue iniziali sul Colosseo.

Insomma, gli atti vandalici ai danni dei monumenti non si contano, così come interi rioni, con Trastevere in primis, sono lavagne per graffitari.

Adesso si torna a parlare della possibilità di chiudere di notte la scalinata per salvaguardarla. La domanda però è: chiudere dietro una cancellata un monumento è una resa al vandalismo? Èdecisione di pochi giorni fa, finalmente, la presenza fissa dei vigili 24 ore su 24. Basterà?