In molti pensano che la bonifica del litorale romano sia opera del fascismo e di Benito Mussolini. In pochi sanno che la bonifica di Ostia è iniziata il 24 novembre 1884, con l'arrivo di 500 braccianti da Ravenna. Sono gli Scariolanti romagnoli, spesso dimenticati dalla storia, i veri eroi che hanno cambiato per sempre il volto del litorale romano.

La commemorazione a Ostia Antica

Ogni anno, sul litorale romano, si tiene la commemorazione dell'impresa degli Scariolanti. Domenica 20 novembre è prevista un'iniziativa presso l'Associazione "Lo Scariolante di Ostia Antica" in Piazza Gregoriopoli, 2.

Cena tipica con cappelletti in brodo, vino, carne e canti popolari. A seguire concerto con il canzoniere anarchico di Montelupo, progetto di alcuni membri del Muro del Canto, impegnati nell'ammodernamento di brani della tradizione popolare italiana.

La Storia degli Scariolanti

Alla stazione di Ravenna in tanti erano accorsi a salutare gli Scariolanti. Tra di loro Andrea Costa, "apostolo del socialismo", deputato del Regno D'Italia che nel 1904, fece dedicare un memoriale all'impresa dei braccianti. La spedizione era guidata da Nullo Baldini e Armando Armuzzi. Arrivarono, sotto un forte temporale, la notte del 25 novembre 1884. La cooperativa, vedendo il litorale romano nella sua desolante condizione, aveva voglia di tornare in Romagna.

Il gruppo trovò sistemazione tra le rovine di Ostia Antica.

La discussione si accese la sera del 26 novembre, in un'assemblea infuocata, dove alta era la tensione. Tornare indietro significava dichiarare un fallimento e Baldini era disperato soltanto al pensiero. Furono le parole di Armuzzi a sollevare le sorti dell'assemblea, impedendo che la spedizione terminasse prima del previsto.

Gli Scariolanti dovevano lavorare per 3 anni ma alla fine restarono per tutta la vita.

Considerati anticlericali e sovversivi

I senatori del Regno D'Italia erano spaventati dal loro arrivo. Stranieri occupanti di terre abbandonate, barbari invasori anarchici, anticlericali sovversivi e accoltellatori. Questo pensava di loro la classe politica dell'epoca.

Nel 1878 i proprietari dell'agro romano si opposero alla legge sul risanamento dell'agro. Gli enormi territori che dividevano il centro di Roma dal Mar Tirreno, erano nelle disponibilità di poche famiglie nobili. A Castel Fusano erano padroni i Chigi, mentre gli Aldobrandini a Ostia Antica. La bonifica avrebbe significato perdere la proprietà. La legge rimase inattuata fino alla decisione degli Scariolanti di sfidare i potenti latifondisti.

Nessuno li accolse a Roma. Soltanto dopo qualche mese iniziarono a cambiare le opinioni. l'Osservatore Romano, giornale dei vescovi, nell'edizione del 13 dicembre 1884 commentò: "Se qui c'è il socialismo non è il socialismo anarchico, anzi esso è disciplinato come uno stato".