E' successo all'Eur, quartiere a sud di Roma, dove una signora di 83 anni e' stata truffata da un giardiniere di quarant'anni per oltre 25000 euro. L'uomo aveva detto all'anziana di avere una malattia grave e di non essere in grado di sostenere le spese mediche. Così la donna, che aveva conosciuto il quarantenne per un lavoro di giardinaggio svolto dall'uomo, ha iniziato ad effettuare prelievi quasi giornalieri di 1500 euro al giorno, che poi consegnava a lui. Il Gip ha emesso presso il Tribunale di Roma su richiesta della Procura della Repubblica di Roma un divieto di avvicinamento e ora l'uomo dovrà rispondere di 'circonvenzione di persona incapace' in concorso con il padre e la compagna.

Le indagini

Le indagini sono partite a ottobre 2016 dopo delle segnalazioni rivolte ai carabinieri da un direttore di un istituto di credito dell'Eur, quartiere situato a Roma sud, il quale aveva notato movimenti bancari sospetti. I carabinieri coordinati dal sostituto procuratore Maria Gabriella Fazi hanno scoperto il raggiro ai danni dell'anziana. Hanno notato che la donna negli ultimi tempi sbloccava fondi e faceva ingenti prelievi accompagnata da un uomo, che però non era suo parente. Sembra che il raggiro vada avanti dal 2015 e la somma estorta potrebbe raggiungere i 300 mila euro. L'uomo inoltre aveva terrorizzato l'anziana donna dicendole di essere in pericolo di vita e che ci fossero dei 'delinquenti' pronti a ucciderla.

Ovviamente l'83 enne non era in pericolo ma di vita e ciò che le era stato detto non era una reale minaccia ma solamente un secondo escamotage dell'uomo per ottenere ulteriori soldi che diceva gli servissero per spese legali. La donna era arrivata a un punto tale da non avere più i mezzi economici per soddisfare i bisogni più elementari.

Oltre al giardiniere è indagata anche la compagna di questi per averlo ' indotto nella reiterazione della riscossione del denaro della vittima' e per aver beneficiato di un profitto ingiusto. Anche il padre dell'uomo è indagato per "aver monetizzato gli assegni bancari indebitamente ricevuti dalla vittima".