Da mesi inviano segnalazioni ed esposti a tutte le autorità competenti ed all'amministrazione locale per l'occupazione abusiva di rom e stranieri di un ex vivaio abbandonato senza ricevere alcuna risposta. Siamo ad acilia, periferia sud di Roma a qualche chilometro da ostia, dove i residenti esasperati sono scesi in piazza contro il degrado, contravvenendo al divieto della Questura di Roma.

Il sit in di protesta

Ad organizzare il sit in di protesta è stata casapound Italia, dopo che i cittadini si sono rivolti al movimento, forse come ultima possibilità di smuovere qualcosa.

"Qui siamo abbandonati da tutti, l'unico riferimento per noi sono questi ragazzi che almeno ci ascoltano e provano a risolvere i problemi" è il coro degli abitanti del Villaggio San Giorgio, quartiere popolare di Acilia dove sorge l'ex vivaio occupato. Qui CasaPound ha aperto una sede da qualche mese e si è inserita nel tessuto sociale della zona grazie alla distribuzione di pacchi alimentari alle famiglie italiane in difficoltà, al presidio costante del territorio ed a iniziative proprie di un vero e proprio sindacato come l'assistenza agli anziani nel compilare i censimenti delle case popolari.

Naturale è stato il coinvolgimento nella vicenda dell'ex vivaio se consideriamo che la battaglia principale di CasaPound è la lotta al degrado e la preferenza nazionale nelle graduatorie sociali.

"Prima gli italiani non è solo uno slogan - ci spiegano nella sede di Cpi, pochi metri quadri dove entrano ed escono giovani e meno giovani - ma quello per cui ci battiamo per risollevare un popolo abbandonato e messo sempre in secondo piano rispetto a una politica prona".

Situazione a rischio

La manifestazione, che ha visto la partecipazione di una cinquantina di persone, tra militanti di CasaPound e residenti, era stata autorizzata a circa 500 metri dalla struttura occupata per evitare problemi di ordine pubblico.

Ad un certo punto però, i cittadini si sono incamminati verso la struttura e l'hanno raggiunta, senza tuttavia superare i cancelli. "Un gesto simbolico - ha poi spiegato CasaPound - per dimostrare che ci sono ancora italiani che non si arrendono e che sono pronti a riprendersi anche fisicamente i propri quartieri se necessario.

Avvieremo una raccolta firme, sabato pomeriggio saremo con un gazebo in piazza San Leonardo da Porto Maurizio, ma se non verremo ascoltati siamo pronti ad azioni forti". La situazione è a rischio. Sabato scorso il peggio è stato evitato per il buon senso dei residenti, per la presenza delle forze dell'ordine e forse perché i rom erano in minoranza ed hanno evitato provocazioni. Tuttavia, la struttura non è presidiata e non sono escluse altre iniziative. Forse lo sgombero immediato è l'unica soluzione a cui le istituzioni farebbero bene a pensare.