consulenze esterne, per Nicola zingaretti un anno a tutto euro. Sebbene la Regione Lazio abbia lavorato per la trasparenza amministrativa e il risparmio economico in molti settori chiave della macchina istituzionale, sul fronte degli incarichi esterni in molti hanno avuto da ridere, se è vero come è vero che nell’anno da poco tramontato, il 2016, sono stati oltre trenta i bandi di concorso per l’affidamento di incarichi a soggetti esterni all’amministrazione regionale - pubblicati sul sito istituzionale -, la gran parte tesi alla ricerca di dirigenti da inserire in delicate e importanti aree amministrative e gestionali della Regione.

Insomma, la giunta regionale pare essersi stata attivissima in questo settore, tanto da suscitare le dure critiche di sindacati e opposizioni consiliari.

Le cifre

Andando sul concreto e snocciolando qualche cifra, sono quasi nove i milioni di euro, che saranno prelevati direttamente dalle tasche dei cittadini del territorio regionale, per pagare gli stipendi di queste professionalità esterne ricercate nel 2016 (nella maggior parte dei casi sono dirigenti d’area, con uno compenso fisso che sfiora i 90mila euro l’anno per tre anni, al quale va aggiunta una retribuzione di risultato sulla base dei criteri e dei valori stabiliti dalla contrattazione decentrata integrativa, ndr), e scelte con procedure previste dalla normativa ma che “attirano perplessità, legate a opportunità e buonsenso”, urlano dalla minoranza.

I criteri, previsti nella quasi nella totalità dei bandi di concorso, non sono vincolati da procedure di comparazione formale fra i soggetti candidati, fermo restando l’obbligo di motivazione della scelta, effettuata ai sensi del regolamento regionale numero 1/2002.

Polemiche

“Davvero un bello schiaffo alle politiche di trasparenza, spending review e lotta agli sprechi, tanto decantate dal governatore del Lazio le cui consulenze esterne, oltre a pesare sulle tasche collettive, ledono al contempo la già calpestata dignità del nostro efficiente personale interno”, proseguono dall’opposizione in Pisana.

Di avviso opposto – e non poteva essere altrimenti – sono le riflessioni dell’amministrazione regionale. Come riportato da un recente articolo del Fatto Quotidiano a firma di Vincenzo Bisbiglia, l’ufficio stampa della Regione Lazio, contattato dal giornale nazionale, risponde che “le procedure di legge per l’assegnazione degli incarichi esterni e delle consulenze sono state rispettate le procedure di legge” ed anche che “i risparmi per l’amministrazione, anche in relazione agli anni passati, sono certificati”.

Nuovo anno, vecchie abitudini

Ma al di là del botta e risposta politico, il nuovo anno si è aperto cosi come si era chiuso il vecchio. Spulciando il sito della Regione Lazio, infatti, ci si accorge di come la giunta regionale, guidata da Nicola Zingaretti, stia cercando nuovi consulenti esterni da inserire nell’organigramma dell’ente. In particolare tre professionalità: per l’affidamento dell’incarico di dirigente dell’Area “Pianificazione Urbanistica, Progettazione ed Attuazione Interventi Diretti” dell’Ufficio Speciale per la ricostruzione post sisma 2016 della Regione Lazio; per l’affidamento dell’incarico di dirigente dell’Area “Risorse tecnologiche e patrimonio” della Direzione regionale Salute e Politiche Sociali; e per l’affidamento dell’incarico di dirigente dell’Area “Programmazione dell’Offerta Formativa e di Orientamento” della Direzione regionale Formazione, Ricerca e Innovazione, Scuola e Università, Diritto allo Studio.